Cos’è che rende così speciale il Vero Cheeseburger tanto da avere raccolto molte richieste? Burger King l’ha pensata bella.
È prerogativa di ogni azienda proporre i propri prodotti nelle vesti di migliori in assoluto. E Burger King non è da meno. La principale rivale di McDonald’s ha messo sul mercato un nuovo panino, che è decisamente diverso da tutti gli altri. Già a cominciare dal nome: il Vero Cheeseburger – the Real Cheeseburger in inglese – ha già fatto il proprio debutto in un solo Paese ben specifico dove la catena di fast food è presente.
Per ora è solo la Thailandia ad avere fatto da teatro per la “prima” del Vero Cheeseburger di Burger King. E sembra che lo spettacolo sia stato di gradimento alla platea che è abituata a concedersi qui qualche spuntino a pranzo, a cena ed in altri momenti della giornata. Del resto possiamo tranquillamente affermare che le cose originali sono quelle che più riescono ad attirare l’attenzione. E nel caso del The Real Cheeseburger non c’è solo il nome a risultare accattivante per i consumatori.
Il Vero Cheeseburger, cosa si è inventata Burger King
La peculiarità di questo grosso panino imbottito arriva dal fatto che la farcitura interna è costituita solamente da formaggio. E per la precisione da venti fette di formaggio al cento per cento americano, made in the USA. Due ingredienti, il pane ed il formaggio, tanto bastano per fare questa specialità.
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Una cosa è sicura: gli intolleranti ai prodotti caseari farebbero decisamente meglio ad evitare anche solo di guardarlo. E per assicurarsi di avere abbastanza formaggio per il Vero Chesseburger addirittura Burger King ha preso la decisione di sospendere gli ordini di altri suoi panini per quanto riguarda le vendite a domicilio.
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Anche il prezzo proposto è quello delle grandi occasioni, con una media di 3 euro al cambio con il baht, la moneta in uso in Thailandia. Invece un cheeseburger tradizionale sembra che costi quasi il triplo. Ad ogni modo questa specialità è riuscita ad attirare l’attenzione su di sé ed ora non è da escludere che l’azienda possa proporla anche in altri mercati.
