Cosa fare se l’impasto di pizza e pane non lievita? Vediamo insieme le cause ed i trucchi per rimediare a questo inconveniente, molto frequente quando si cucina.
In questi periodi in cui si è costretti a restare in casa, gli italiani stanno rispolverando le vecchie tradizioni gastronomiche, tra le quali c’è la panificazione. Distribuendo le competenze culinarie tra focacce, pizze e lievitati di ogni genere. Nelle preferenze degli italiani infatti, la pizza rientra tra i cibi da asporto più desiderati: farsela da soli è l’unica soluzione attuabile al momento e quindi ci si attrezza come meglio si può.
Nei supermercati infatti, risultano completamente esauriti lievito fresco o disidratato, farine di ogni tipo, frutto proprio della rinnovata passione per le pietanze ‘home made’. Vediamo ora insieme le problematiche che possono sorgere dalla preparazione di questi prodotti e soprattutto come porvi rimedio cercando di recuperare un buon risultato finale.
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La prima regola per ottenere una buona lievitazione è la qualità delle materie prime. Il lievito fresco si conserva per pochi giorni: utilizzandone una piccola percentuale, è possibile conservare il restante per qualche giorno avvolgendolo nella pellicola per alimenti. La versione disidrata invece ha termini di scadenza più lunghi: se ne avanza, potete conservarlo sigillando bene la bustina e tenerla in frigorifero. Ricordate anche che minore sarà la quantità di lievito impiegata, maggiore saranno i tempi di lievitazione.
Aggiungendo al vostro lievito un cucchiaino raso di zucchero, attiverete l’attività batterica che vi consentirà di ottenere un impasto bolloso e gonfio. La seconda regola è l’aggiunta del sale: va inserito sempre all’ultimo minuto, perchè contribuisce a rallentare o addirittura bloccare la lievitazione. Anche la scelta della farina può essere importante per un buon risultato finale. In genere le varianti integrali o di cereali diversi dal grano richiedono tempi di lievitazione più lunghi.
Infine i liquidi, la cui temperatura può giocare un ruolo essenziale nella lievitazione dei prodotti. E’ preferibile utilizzare sempre acqua a temperatura ambiente oppure appena intiepidita. Se troppo fredda o troppo calda infatti, potrebbe o bloccare il processo oppure uccidere i batteri dei lieviti attivati.
Quando si realizza un prodotto come pane, pizza e simili, grande importanza riveste anche la fase della lavorazione dell’impasto. La consistenza ideale da ottenere è quella di un composto morbido ed elastico. In sintesi, pressandolo con un dito, rimarrà impressa la forma senza risultare appiccicoso. Quando giungerete a questo punto, vorrà dire che è arrivato il momento di coprirlo per procedere alla lievitazione.
Lavorandolo troppo infatti, rischiate che diventi eccessivamente duro e ciò impedirà una giusta lievitazione. All’opposto invece, rischierete che il lievito non venga distribuito allo stesso modo in tutto l’impasto. Passiamo alla temperatura di lievitazione. In genere le indicazioni prevedono sempre un luogo caldo, asciutto ed al riparo da correnti d’aria. La gradazione esterna dovrebbe restare sempre costante, in modo da non alterare il processo: l’ideale è intorno ai venticinque gradi. Si consiglia di solito di posizionare l’impasto nel forno spento con la luce accesa, oppure riscaldarlo alla temperatura minima e poi lasciarlo aperto per qualche minuto in modo da abbassarla. Coprite l’impasto con un canovaccio o la pellicola per alimenti.
Se vi accorgete che il vostro impasto non lievita, la prima soluzione da porre in atto è quella di aumentare la temperatura esterna. Se non lo avete fatto prima, potete optare per l’accensione del forno al minimo per poi abbassare la temperatura. Oppure posizionate all’interno del forno una ciotola con acqua bollente e chiudere immediatamente lo sportello. Se trascorsa circa un’ora dall’inizio della lievitazione vi accorgete che la situazione è rimasta invariata, potete aggiungere ancora un pò di lievito, disciolto in pochissima acqua. In rapporto ad un chilo di farina potete unire al composto un massimo di quattordici grammi di lievito fresco e la metà di quello disidratato. Quest’ultimo naturalmente non va miscelato con acqua.
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