Alcune recenti osservazioni relative alla insalata in busta smontano quella che è una convinzione alquanto diffusa. Arrivano le risposte certe.
Le insalate in busta possono essere pericolose? Alcune fonti, in verità poco autorevoli, affermano di si ma senza entrare troppo nel merito né spiegandone i presunti motivi in maniera esaustiva.
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Uno studio dell’Università di Torino e risalente ormai al 2012 farebbe riferimento alla presenza di batteri in campioni di insalate in buste vendute nei supermercati. Anche se, sempre tale studio, aveva posto in evidenza le condizioni di sicurezza elevate della grande maggioranza degli alimenti distribuiti in commercio. Erano emersi soltanto in 3 campioni fra i circa 100 analizzati delle tracce parziali di Escherichia Coli. Nel frattempo sono arrivate nuove indicazioni da parte della Commissione Europea su come trattare la lavorazione ed il trasporto di tale tipo di alimento. Allo scopo di ottimizzarne la qualità. Ora è obbligatorio rispettare la cosiddetta ‘catena del freddo’ con una temperatura massima di 8°.
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Insalata in busta, la fake news che circola sul web: in realtà è innocua
Alcuni quotidiani nazionali di una certa ribalta, tra i quali Libero ed Il Giornale, non hanno approfondito evidentemente l’argomento pericolosità delle insalate imbustate. E sono rimasti fermi alle informazioni nel frattempo superate comunicate ai tempi. Lo afferma ‘Il Fatto Alimentare’, il quale pone l’accento su come sia importante verificare le fonti prima di prendere per vera una informazione che circola sul web. I quotidiani hanno ripreso una fake news riportata lo scorso febbraio dal portale tuobenessere.it. Per fortuna le cose stanno diversamente, con Altoconsumo e vari istituti Zooprofilattici regionali che attestano come la situazione si attesti su un livello igienico buono. Il confezionalmento delle insalate avviene solo dopo una efficace pulitura e risciacquo della stessa, con la catena del freddo mantenuta come imposto dalla legge.
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Come trattarla e conservarla
E vengono rispettate anche le misure per impedire il sorgere di possibili contaminazioni da parte di batteri. Si consiglia, per evitare problematiche, di consumare questo prodotto entro 5 giorni o massimo una settimana dall’apertura. E prima lo si fa meglio è. Per la sua conservazione, esso va tenuto non nel cassetto della frutta e verdura ma nei ripiani centrali, dove la temperatura non supera mai i 4°. Odore, colore e consistenza sono altri parametri dello stato di bontà dell’insalata. Che va sciacquata prima di essere consumata. Infine non acquistate quelle buste che mostrano tracce di ortaggi nella sua chiusura ermetica a pressa. Questo potrebbe compromettere la bontà del prodotto
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