È carne inquinata qualsiasi di quella che mangiamo. Lo rivela uno studio i cui risultati sono estremamente allarmanti. C’è un solo modo per stare al sicuro.

Carne inquinata, le microplastiche contaminano qualsiasi tipo esistente
Carne rossa (Ricettasprint.it)

Carne inquinata, è questo il responso condotto da alcuni esperti della canadese Università di Toronto, in collaborazione con l’Ocean Conservancy Institute. I risultati delle osservazioni compiute purtroppo mostrano numeri impietosi.

La quasi totalità della carne esaminata è inquinata, e per colpa soprattutto delle microplastiche. Note come MP, le stesse sono il risultato di perdite di materiale che avvengono da oggetti costituiti per l’appunto da plastica.

E che riguardano posate, bicchieri, piatti, bottiglie ed anche diversi altri oggetti comuni come giocattoli, accessori vari e quant’altro. L’uso ed il passare del tempo comportano un deperimento dei materiali, il cui risultato è la perdita di queste microparticelle.

Le quali si vanno a disperdere in natura, riversandosi nell’ambiente, negli oceani ed andando a contaminare le carni degli animali che fanno parte della nostra catena alimentare. Il fenomeno riguarda i pesci come anche gli animali di terra, con la carne fortemente inquinata dalle MP.

Carne inquinata, le microplastiche contaminano qualsiasi cosa

Carne inquinata, le microplastiche contaminano qualsiasi tipo esistente
Tipi diversi di carne (Ricettasprint.it)

Si parla anche di fenomeno di migrazione negli alimenti, che è strettamente connesso al principale effetto collaterale che riguarda il contatto diretto del cibo con alcuni contenitori o rivestimenti. Specialmente quelli in alluminio e sottoposti ad alte temperature.

Purtroppo le microplastiche riescono a raggiungere qualsiasi luogo del pianeta, a causa del fatto che sono grandi praticamente come la polvere. E quindi gli agenti atmosferici le possono trasportare dovunque. Se ne riscontra la presenza persino sulle vette del Monte Everest, la montagna più alta della Terra.

Le microplastiche finiscono anche nel nostro sangue. Possono dare adito ad un aumento di fenomeni di manifestazione del cancro, a problemi di fertilità ed altro. Lo studio compiuto da parte degli accademici canadesi ha svelato che, ogni anno, una persona è esposta a 11mila particelle di microplastiche per quanto riguarda i soli alimenti di carne che mangia.

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I consumatori assidui possono arrivare addirittura a sfiorare le 4 milioni di microparticelle nocive all’anno. Non c’è tipologia di carne che si salvi: si va da quella rossa di manzo, scottona, a quella bianca, di pollo, tacchino, coniglio. E poi la carne di maiale. Ed il pesce ed il tofu e carne vegetali.

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Tutte quante sono contaminate da nanoplastiche, piccolissime, invisibile all’occhio umano. Influiscono in tutto ciò pure gli imballaggi industriali, la conservazione dei prodotti e le lavorazioni impiegate.

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Come si può risolvere questo enorme problema? Riducendo le plastiche ed utilizzando materiali riciclabili. Quindi sia le dinamiche industriali che i nostri comportamenti devono cambiare, ed occorre che la cosa avvenga in più in fretta possibile.