C’è una usanza che ritorna con puntualità ad ogni estate, e che comporta dei rischi grossi. L’esperto stoppa tutti e spiega che cosa potrebbe accadere di brutto.
L’anno solare, qui in redazione, non è scandito tanto dal calendario o dalle ricorrenze quanto piuttosto dagli episodi che puntualmente si ripetono. E uno di questi è senza dubbio la questione dell’utilizzo dell’acqua di mare per cucinare.
Proprio in queste ultime ore, l’infettivologo Matteo Bassetti è tornato a esprimersi sull’argomento, ribadendo con forza che attingere all’acqua di mare per preparare la pasta non è affatto una buona idea dal punto di vista della salute.
La sua esternazione nasce dai numerosi video andati virali sui social network, in cui le persone mostrano orgogliosamente di prelevare l’acqua di mare mentre sono in barca per poi utilizzarla per cucinare il proprio “pranzo al sacco” direttamente in navigazione.
Questa pratica, purtroppo, non è nuova. Lo scorso anno, qui sulla nostra testata, avevamo già affrontato l’argomento, allora legato al trend delle friselle inzuppate nell’acqua di mare. Oggi, l’attenzione è rivolta alla pasta.
Cuocere la pasta con l’acqua di mare, mai e poi mai farlo
E, come spiega Bassetti, il rischio è concreto: “Fare la pasta nell’acqua di mare presa dalla poppa di una barca, dove ci sono carburante, le pompe di sentina che lavano le sentine con tutto quello che c’è dentro, gli scarichi della barca con le deiezioni, e poi usarla per cucinare è una stupidaggine”.
Il punto è che molti pensano che, dato che l’acqua di mare è già salata, possa essere perfetta per cuocere la pasta. E, ovviamente, credono anche che il calore “uccida tutti i batteri”. Purtroppo, non è proprio così semplice.
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Come ha spiegato il chimico Guido Mori, intervistato lo scorso anno sulla questione delle friselle, l’acqua di mare può contenere batteri patogeni, metalli pesanti e altre sostanze potenzialmente dannose per la salute. E il calore non è sempre sufficiente per eliminarli completamente.
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Insomma, ci ritroviamo ancora una volta a dover spiegare qualcosa che dovrebbe essere ovvio: non bisogna utilizzare l’acqua di mare per cucinare. Eppure, nonostante gli appelli e le spiegazioni, le persone continuano a cadere negli stessi errori, immortalando le loro “geniali” trovate sui social network.
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Forse è arrivato il momento di smettere di stupirci di fronte a queste situazioni e, invece, di lavorare per cercare di cambiare davvero i comportamenti. Perché, in fondo, la salute dovrebbe essere la priorità, anche quando si tratta di preparare un semplice pranzo in barca o “alternativo”.