Quando la mozzarella fa male e quali sono i prodotti da evitare per non avere delle conseguenze dall’ingestione di tali prodotti non consoni.
La mozzarella fa male in alcune situazioni, come del resto tanti altri tipi di alimenti che vengono consumati in modo non consono. Mangiare delle quantità in eccesso di cibi può comportare delle controindicazioni non da poco per la salute, come bruciori di stomaco, reflusso gastroesofageno ed anche indigestioni, oltre ad altre conseguenze. Oppure potremmo avere ingerito qualcosa di conservato male.
E la mozzarella fa male quando la mangiamo in seguito ad una conservazione non ottimale. Essendo un alimento fresco siamo tenuti a consumare questo specifico prodotto entro uno, massimo due giorni. A meno che non avremo pensato di impiegare la mozzarella per alcune ricette specifiche, ad esempio per farla sciogliere su una lasagna. In quel caso, e solo in quel caso, andrà conservata all’interno del frigorifero.
La mozzarella fa male, succede in alcuni specifici casi
In caso contrario invece la mozzarella va sempre tenuta in un contenitore con la sua acqua di vegetazione, da riporre a temperatura ambiente ed alla larga da fonti di calore dirette. Quand’è pero che la mozzarella fa male? Esistono anche altre situazioni alle quali è necessario fare attenzione per non andare incontro a delle ripercussioni per la salute. Ed in questo concorre pure l’opera indispensabile da parte delle autorità incaricate di fare rispettare le norme in sicurezza alimentare.
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Qual è la mozzarella che andrebbe sempre evitata? Quando contiene più dei suoi quattro ingredienti tradizionali, che sono latte, fermenti lattici, caglio e sale. Già quando ci accorgiamo dell’aggiunta di sale la cosa significa che stiamo mangiando qualcosa non di buona qualità. Il sale serve per conferire sapore a quella mozzarella che ne è scarsamente dotata. Inoltre la mozzarella migliore è quella che proviene dall’Italia.
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Quali sono i prodotti da evitare
Altre che hanno come provenienza Paesi diversi, e peggio ancora di continenti che non sono l’Europa e quindi l’Unione Europea, molto facilmente non rispetteranno i termini stabiliti dalla Commissione Europea. Tante volte poi la mozzarella è anche contraffatta. Quindi ci dobbiamo assicurare che sulle confezioni siano riportati il marchio di identificazione UE e la sigla IT. La quale attesta che la produzione è avvenuta in Italia.
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Quando acquistiamo la mozzarella sfusa nei supermercati o nei caseifici invece potremo stare sicuri che si tratti di un qualcosa di buono. E che proviene proprio da caseifici situati in zona, con la produzione e la distribuzione a chilometro zero che attestano la qualità del prodotto. Evitiamo infine le mozzarelle che annoverano tra i loro ingredienti acido lattico ed acido citrico. Le marche che se ne servono sono da evitare, anche perché il consumo di simili prodotti può provocare conseguenze pure gravi per la salute.