Grazie all’impegno di tre illustri personalità è partito un progetto importante che dà sostegno ed opportunità ai giovani con autismo.
Il progetto “Orecchiette – La pasta che vorrei” è qualcosa di molto bello, che dà modo ai ragazzi autistici di potere fare il loro ingresso nel mondo del lavoro. È stato ideato dall’avvocato Annamaria Bernardini De Pace. Lei è la nota esperta in Diritto del matrimonio, ispirandosi all’iniziativa simile creata dallo chef Massimo Bottura a Modena, “Tortellante”.
Questo è un progetto davvero straordinario e commovente. È nato dall’unione di tre realtà diverse – l’avvocatura, la ristorazione e l’imprenditoria – per creare un’opportunità unica di inclusione e valorizzazione per i ragazzi affetti dallo spettro autistico.
Insieme all’imprenditore Giuseppe Primicerio ed al cardiologo Fabio Sgura, tutti questi rinomati professionisti hanno dato vita a questo laboratorio creativo. Dove i ragazzi autistici vengono introdotti direttamente nel mondo del lavoro, producendo un’eccellenza della cucina pugliese come le orecchiette.
Ciò che rende questo progetto così speciale è l’approccio adottato. Approccio che mira a dare ai ragazzi una routine lavorativa strutturata, con orari, divise e supervisione di personale qualificato, senza dover ricorrere a sedativi o “camicie di forza”.
Orecchiette, la pasta che vorrei e che aiuta i giovani con autismo
Invece i ragazzi vengono coinvolti attivamente nella preparazione della pasta. Dall’impasto alla modellatura, in un ambiente sereno e accogliente. E con il supporto di esperti e persino delle “nonnine” del territorio, per tramandare l’arte della pasta fatta a mano.
Il risultato è sorprendente. I volti felici dei ragazzi, che trovano in questo lavoro una vera e propria gratificazione, dimostrano quanto sia importante creare opportunità di inclusione che valorizzino le loro capacità e li facciano sentire parte integrante della società.
Ciò è confermato anche dalle numerose richieste di famiglie entusiaste di far partecipare i propri figli a questa iniziativa. Oltre all’aspetto sociale, il progetto ha anche una valenza economica e commerciale. Infatti la pasta prodotta viene venduta sul territorio, e il ricavato viene reinvestito per finanziare altre attività sociali.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Hai le calamite sul frigo? Forse faresti molto meglio a toglierle, il motivo
L’impasto utilizzato è gluten-free e a base di acqua di mare purificata. Ciò grazie alla collaborazione con Mhare. Questo conferisce così anche un valore aggiunto in termini di qualità e salubrità del prodotto.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Polli Esselunga: Strisce bianche e ustioni nelle vaschette sollevano preoccupazioni sul benessere animale
L’obiettivo finale del progetto “Orecchiette – La pasta che vorrei” è di espandersi e replicarsi in altre regioni. Per coinvolgere sempre più ragazzi autistici nel mondo del lavoro. E per diffondere l’inclusione sociale attraverso l’eccellenza della produzione alimentare italiana.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: McDonald’s cancella il sorriso sulle confezioni dell’Happy Meal: è una campagna per parlare di salute mentale
Come sottolineato dall’avvocato Bernardini De Pace e dall’imprenditore Primicerio, questi ragazzi sono un vero “bene prezioso” per la società. E meritano di essere ascoltati e valorizzati, perché il loro modo di esprimersi può insegnare molto a tutti noi.