Come è fatta la Pizza di Pompei rappresentata in un affresco di due millenni or sono scoperto nei giorni scorsi. La riproposizione moderna.
La Pizza di Pompei è diventata famosissima nel giro di pochi giorni. Si tratta di una raffigurazione in un affresco fatto tornare alla luce a distanza di quasi duemila anni dalla distruttiva eruzione del 79 d.C. che cancellò dalla faccia della terra la cittadina campana, assieme alla vicina Ercolano.
Entrambe queste località erano attive e piene di vita, con numerose attività commerciali. Poi però il cataclisma naturale eliminò del tutto Pompei ed Ercolano dalla storia, seppellendole sotto decine di metri di cenere incandescente.
La cosa fece anche moltissime vittime. A distanza di così tanto tempo siamo stati in grado di compiere numerosi ed eccezionali ritrovamenti, che ci hanno detto molto di quelle che erano gli usi ed i costumi dei Romani che vivevano lì. La Pizza di Pompei apre nuovi scenari in particolare sulle loro abitudini alimentari.
Gabriel Zuchtriegel, Direttore degli Scavi Archeologici di Pompei, ed il famoso pizzaiolo Gino Sorbillo, hanno collaborato per creare una ricetta rappresentativa della Pizza di Pompei, che si propone di replicare in maniera più fedele possibile ciò che è possibile ammirare nell’affresco venuto alla luce pochi giorni fa dopo due millenni.
Chiaramente a quei tempi non c’erano alcuni ingredienti che noi europei avremmo scoperto assai dopo, come il pomodoro, arrivato dalle nostre parti dopo la scoperta dell’America avvenuta nel 1492.
Gli ingredienti utilizzati da Sorbillo sono i seguenti, ed è possibile intuirli dall’affresco che abbellisce un muro di una casa scoperta già cento anni fa nella insula 10 della Regio IX a Pompei:
La prova all’assaggio è stata incredibilmente buona, con Sorbillo che, in un post sul suo profilo Facebook, parla di come sia stato emozionante sia preparare che provare questa testimonianza storica così importante.
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Oltre alla Pizza pompeiana l’affresco riproduce anche altre pietanze collocate su quella che sembra essere la rappresentazione di un piatto d’argento. La base della Pizza Pompeiana è costituita da una pizza tradizionale con il classico panetto di acqua e farina cotto al forno.
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Va detto che i Romani avevano appreso molto probabilmente dai Greci l’usanza di preparare una sorta di focaccia anche solo per fare da piatto (ne parla anche Virgilio nell’Eneide descrivendo l’incontro di Enea e degli esuli troiani con le Arpie, n.d.r.).
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Si tratta certamente di una notizia molto bella e che testimonia in maniera ulteriore come gli scavi di Pompei ed Ercolano abbiano ancora tante altre meraviglie sepolte sotto la cenere ormai sedimentata e la terra.
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