L’alcool uccide più della droga e del fumo: è il risultato di un’indagine condotta dall’Osservatorio permanente Eurispes-Enpam su “Salute, previdenza e legalità”. La ricerca è stata condotta su tre campioni di soggetti di diverse fasce d’età ed estrazione sociale. Il risultato ha aperto uno scenario completamente diverso rispetto a qualche anno fa, ampliando le problematiche relative all’abuso di sostanze psicotrope. Dal 2008 al 2017 in Italia sono stati 435mila i morti per malattie correlate all’alcool, incidenti, omicidi e suicidi ad esso dovuti. Un dato significativo, soprattutto se si considera che ci si approccia alle bevande alcoliche sempre più in giovane età.
L’alcool ed il suo abuso: il primo bicchiere ad 11 anni
La maggioranza degli intervistati rapporta all’assunzione di alcool momenti di divertimento e convivialità. Ciò spinge a farne spesso abuso ed uso anche lontano dai pasti. Il classico “bicchiere di vino” a pranzo ed a cena, ha lasciato il posto ad aperitivi che rimangono tali a base di bevande forti. Soltanto il 25% degli interpellati sul problema, riconosce all’alcool degli aspetti negativi. Il fenomeno si è diffuso tra i giovani in modo impressionante. La metà di essi ha confessato infatti di avere almeno una volta abusato di alcool. Oltre la metà dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha bevuto il primo bicchiere tra gli 11 e i 14 anni (52,8%) e la maggioranza netta degli adolescenti tra gli 11 e i 19 anni beve abitualmente alcolici.
Cosa bevono i giovanissimi?
L’indagine rivela che la bevanda alcolica più consumata dai giovanissimi è la birra, seguono il vino, shottini e superalcolici. Il consumo avviene chiaramente fuori le mura di casa, indipendente dal pasto e in momenti di divertimento e “sballo”. Gli adolescenti considerano bere alcolici come una sorta di “rito” che segna il passaggio all’età adulta. Importante è anche il dato relativo al rapporto tra il consumo di alcolici e la guida. Il 40% degli intervistati maggiorenni ha ammesso infatti di essersi messo alla guida dopo aver bevuto in modo eccessivo. A questi si aggiunge un decimo dei giovanissimi.