Alcuni anni fa, la tradizione culinaria italiana è stata riconosciuta come patrimonio immateriale dell’UNESCO, e in questo contesto rientra anche l’amatriciana, che non è un semplice piatto, ma una vera e propria poesia servita in tavola.

I romani, così come gli abruzzesi, hanno imparato a selezionare con cura i piatti che fanno parte della loro tradizione culinaria, una tradizione che, per certi versi, ha molti aspetti in comune. Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato proprio dall’amatriciana, nata nel cuore di Amatrice, una città in provincia di Rieti, che fino al 1927 faceva parte della regione Abruzzo, prima di essere accorpata al Lazio.

Pasta all'amatriciana romana- RicettaSprint
Pasta all’amatriciana romana- RicettaSprint

A ogni modo, la tradizione abruzzese e quella romana condividono diversi aspetti, e uno di questi è rappresentato proprio dall’amatriciana, la quale deve essere realizzata secondo la tradizione se vogliamo ottenere un piatto perfetto.

Amatriciana come una poesia: ecco la ricetta

Quando parliamo dell’amatriciana, non ci riferiamo solo a un piatto che ha caratterizzato parte dell’Ottocento e del Novecento, ma a una ricetta che, per certi versi, possiamo considerare una vera e propria poesia da servire in tavola. Gli ingredienti che ci serviranno per realizzarla sono i seguenti:

  • 500 g di spaghetti,
  • 250 g di guanciale,
  • 500 g di pelati,
  • 130 g di pecorino di Amatrice,
  • Un po’ di sale,
  • Olio.

Prepariamo insieme l’amatriciana romana

Iniziamo subito la nostra ricetta, facendo “sfrigolare” il guanciale, che dovrà rilasciare tutto il suo grasso, che resterà nella padella. A questo punto, rimuoviamo il guanciale dalla padella. All’interno della stessa padella, aggiungiamo i pelati insieme a 20 g di pecorino grattugiato, lasciando cuocere il tutto per qualche minuto.

Pasta all'amatriciana romana- RicettaSprint
Pasta all’amatriciana romana- RicettaSprint

Nel frattempo, mettiamo a cuocere gli spaghetti in acqua calda e salata, fino a quando non raggiungono la cottura al dente. Quando gli spaghetti sono pronti, li rimuoviamo dalla pentola e li mettiamo nella padella con il condimento, accendiamo la fiamma e aggiungiamo il guanciale, lasciando completare la cottura in padella, mescolando con il condimento e aggiungendo il restante pecorino.

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Trascorso il tempo necessario, non resta che servire la nostra amatriciana calda e fumante, con un’ulteriore spolverata di pecorino romano. I più temerari aggiungono anche il peperoncino, ma non sarà necessario, poiché il guanciale ha già un sapore molto intenso.

In ogni caso, vedrete che l’amatriciana mangiata così non è un semplice piatto, ma, come sottolineato precedentemente, una vera poesia.

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