Nella lavastoviglie può andarci di tutto, ma occhio a come procediamo. Infatti possono esserci delle conseguenze in caso di errori.
Lavastoviglie, oltre ai classici piatti, bicchieri e posate in metallo e ceramica, quali altre stoviglie può ospitare? L’interrogativo è riferito ad utensili da cucina realizzati in altri materiali come la plastica.
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Plastica della quale esistono tipi diversi, come i polimeri. Se non prestiamo la giusta attenzione, rischiamo di provocare dei danni anche importanti alla lavastoviglie, con la spiacevole conseguenza del dovere mettere mano al portafogli e spendere parecchio in manutenzione e riparazione.
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Solitamente per evitare qualsiasi brutto imprevisto è sufficiente badare alla temperatura scelta per il lavaggio. In caso contrario, anche ad una soglia di gran lunga inferiore ai 100° le stoviglie in determinati tipi di plastica rischiano di deformarsi e di rompersi, con possibili brutte conseguenze anche sulla lavastoviglie.
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Un grande aiuto nel capire come agire ci viene dato dai simboli riportati sopra. Ecco uno schema riassuntivo di facile consultazione.
Lavastoviglie, come lavare le stoviglie in plastica
Simbolo | Nome |
PET, Polietilentereftalato | |
HDPE, Polietilene ad alta denistĂ | |
PVC, Polivinil cloruro | |
LDPE, Polietilene a bassa densitĂ | |
PP, Polipropilene | |
PS, Polistirene | |
O, Altre materie plastiche |
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PVC e LDPE non vengono utilizzati praticamente mai per il contatto con del cibo. Meglio prestare attenzione alle altre tipologie. Per il resto, tranne il PET, tutte le altre sigle possono essere sottoposte a lavaggio anche ad elevate temperature. Il PET va invece tenuto al massimo a 50°.