Ancora un richiamo dal Ministero della Salute che questa volta ha ordinato il richiamo di salame dai supermercati.
In questo periodo si sono moltiplicate le allerte alimentari da parte dell’autorità preposta in merito agli affettati che comunemente si acquistano al supermercato.
Certamente per molti é assai comodo beneficiare di questi alimenti che spesso ci salvano la cena, ma bisogna anche prestare molta attenzione perché possono essere pericolosi per la salute se contaminati.
Come anticipato, dopo il richiamo avvenuto nei giorni scorso di alcuni lotti di salame e prosciutto cotto in busta dai supermercati, questa volta invece si tratta di salame intero. Nello specifico si tratta di salame adorino a marchio La Bottega di Adò Srl che coincide anche con la ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto é stato commercializzato.
La nota del Ministero é stata diffusa il recente 15 ottobre 2024, in essa é stato specificato il lotto del prodotto e tutte le altre informazioni relative. Il lotto interessato al richiamo quindi riporta il numero 2401203 ed é stato confezionato nello stabilimento di La Bottega di Adò situato a Montignoso, in provincia di Massa Carrara in Via Nerino Garbuio snc.
Si tratta nello specifico di salame del peso di 300 grammi venduto intero e sfuso, mentre non é riportata la data di scadenza. Il motivo del richiamo é il riscontro della presenza di Lysteria Monocytogenes, un batterio potenzialmente molto pericoloso per la salute umana.
Il periodo di incubazione varia da pochi giorni fino a due mesi dopo l’assunzione del cibo contaminato e comporta febbre, dolori muscolari, nausea e diarrea.
Alcuni ceppi possono intaccare il sistema nervoso provocando forti cefalee, convulsioni e perdita di equilibrio. In genere fortunatamente la maggior parte delle infezioni da listeria sono così lievi che possono passare inosservate. In alcuni casi invece possono portare a complicanze potenzialmente letali tra cui setticemia e meningite.
Bisogna dunque intervenire subito con esami del sangue e delle urine per individuare il ceppo specifico ed iniziare una adeguata cura antibiotica per eliminare il problema.
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Oltre ai formaggi non pastorizzati o realizzati con latte non pastorizzato, altri potenziali vettori di listeria sono le verdure crude, la carne ed alcuni prodotti alimentari trasformati che possono essere contaminati rispettivamente dal suolo o nel corso dei processi di lavorazione.
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Dopo aver riportato tutte le informazioni utili all’identificazione del prodotto contaminato e ritirato, il Ministero della Salute conclude invitando tutti coloro che fossero in possesso del salame e non lo avessero ancora consumato a riportarlo al punto vendita presso il quale lo hanno acquistato per ottenere il rimborso.
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Chi invece lo ha consumato, in via precauzionale, dovrebbe contattare il proprio medico di fiducia ed informarlo immediatamente dell’accaduto.
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