Lorenzo Biagiarelli torna ai fornelli quasi con modalità sfida intento a capire quali sono i segreti della cucina della nonna, al quale a quanto pare affonda le sue radici nella tradizione culinaria italiana… un po’ come la cucina di tutte le nonne d’Italia. Questa volta lo chef ha deciso di concentrare la sua attenzione su ‘coniglio in porchette’.
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Ebbene sì, ancora una volta Lorenzo Biagiarelli si lascia trascinare dai ricordi e anche dai buoni piatti che la nonna prepara come appunto il coniglio in porchetta che, come lo stesso chef spiega sui social, viene inteso come un piatto speziato, cotto come una porchetta e quindi disossato.
La tradizione culinaria delle Marche, e quindi anche quella della nonna, a quanto pare vedrebbe la realizzazione di questa ricetta in modo molto diverso e che poi è appartiene a quel ‘tipo di scuola’ che lo chef Biagiarelli ama seguire anche se… questo poi confessa dicendo: “La ricetta di nonna non l’ho mai saputa”.
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Nel post in questione, infatti, Lorenzo Biagiarelli ha deciso di affidarsi ai ricordi d’infanzia che poi si sono trasformati in una delle portate principali del pranzo di Pasqua.
Successivamente, Lorenzo Biagiarelli continua con la spiegazione del procedimento di realizzazione del piatto, partendo proprio dalla preparazione del coniglio lavoro con aceto, per poi sciacquato e asciugato per bene. Lo chef ha poi continuato dicendo: “Ho tritato 50 gr di lardo e l’ho mischiato con un etto abbondante di salsiccia, un mazzo di finocchietto tritato al coltello, con abbondante salvia e rosmarino, sale e pepe: ci ho massaggiato il coniglio. In un’ampia casseruola ho fatto rosolare in un filo d’olio qualche scalogna fresco tagliato a metà (potete sostituire con cipollotti) e un’infinità di gambi di finocchietto a tocchetti, della stessa misura. Quando il calore ha raggiunto una certa intensità, ho buttato dentro il coniglio con tutti i suoi aromi e l’ho fatto sfrigolare per bene, un quarto d’ora, girando un pezzo alla volta a metà strada”. Infine: “Ho quindi aggiunto mezzo litro di vino bianco, il calore era alle stelle, e l’ho fatto evaporare per qualche minuto, quindi ho messo il coperchio e ho fatto cuocere per una ventina di minuti. Dopodiché via il coperchio, aggiungete olive a piacere (o anche no) e tutto in forno a 200 finché la faccia non vi soddisfa. A me soddisfava molto. Potete farlo anche con il pollo, ma sceglietene uno bello giallo, con il petto non troppo gonfio, qualcosa che sappia di campagna sennò la nonna vi sgrida!”.
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