Lorenzo Biagiarelli torna in cucina ma questa volta con una ricetta ‘rubata’ alla nonna, un piatto del quale lo chef aveva molta nostalgia e voglia matta di gustarlo. Biagiarelli, infatti, ha avviato la preparazione del tutto già la sera prima per poi arrivare su Instagram con il piatto pronto e racconto da paura.
La domenica per Lorenzo Biagiarelli, dunque, è stata caratterizzata dalla realizzazione di una ricetta che la nonna preparava spesso per lui… quindi lo chef si è concesso un tuffo nel passato culinario della sua infanzia, riproponendo il tutto nella sua pagina Instagram: “Ieri mi era venuta una voglia matta dell’arrostino di pollo stoppaccioso di nonna. Dovete sapere che nonna fa un arrosto di vitello clamoroso, per le occasioni giuste, mentre durante la settimana cucinava più spesso un arrostino di pollo, sempre molto buono, ma un po’ stoppaccioso”.
In modo ironico, Lorenzo Biagiarelli spiega che nonostante tutto l’effetto ‘stoppaccioso’ non è colpa della nonna, ma delle caratteristiche del petto di pollo “corroborate certo dall’assurda abitudine della macelleria italiana di confezionare il petto senza pelle”. La tipologia di carne, come sottolineato dallo chef Biagarelli, non si presta al taglio arrosto… ma a quanto pare è davvero difficile resistere alla ricetta della ‘nonna’.
Lorenzo Biagiarelli la ricetta della nonna | Procedimento
Lorenzo Biagiarelli ha pubblicato una foto del piatto completato, seguendo appunto la ricetta della nonna, scrivendo anche il procedimento da seguire per l’arrosticino di pollo che lui stesso definisce ‘stoppaccioso’.
Nel post scritto da Biagiarelli, dunque, è possibile leggere: “Ho messo in ammollo un petto di pollo intero (cioè due metà, destra e sinistra) in una bottiglia di vino bianco BUONO assieme a una cipolla, una carota e un sedano tutto in pezzi, un paio di spicchi d’aglio schiacciati, gambi di prezzemolo, qualche grano di pepe, un pezzetto di zenzero, e sale medio”. Una volta allestito il tutto bisogna lasciarlo riposare tutta la notte.
Successivamente, lo chef ha provveduto a far rosolare il petto di pollo per qualche minuto con olio, per poi aggiungere le verdure usate per la marinatura e continuare così il tutto: “Ho aggiunto tutto il vino in cui il pollo ha macerato, un bel bicchierone di brodo di dado (mia nonna usa solo brodo di dado per cucinare), regolato di sale e poi coperto, a fuoco basso, per un’oretta– continua Lorenzo Biagiarelli-. Dopo un’ora, ho aggiunto una bustina di porcini secchi ammollati e un po’ della loro acqua, e dopo altra mezz’ora mezzo chilo di patate novelle”. Lo chef, poi, per lo step successivo del procedimento riguarda la vellutata di verdure fatta con le stesse con la quale il pollo è stato messo a cucina, escludendo però patate e zenzero, per poi rimettere il liquido assieme a loro.
Il tutto, poi, si conclude con il seguente passaggio: “Metto pollo e patate in un piatto da portata, metto invece il puccino colloso nel ‘frullato’ di verdure e lo frullo un’ultima volta. Così viene una salsa CLAMOROSA che disinnesca la stoppacciosità del pollo. Lo dirò alla nonna”.
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