L’idea inattesa e per certi versi drastica per far diminuire il peso medio della popolazione ed anche la spesa del Sistema Sanitario Nazionale.
Il problema dell’obesità è diventato una delle sfide più pressanti per i sistemi sanitari di molti paesi occidentali. In questo contesto, il governo britannico ha lanciato un’iniziativa audace: offrire iniezioni gratuite di Ozempic, un farmaco antiobesità a base di Semaglutide, per contrastare l’aumento dei casi di obesità, migliorare la salute pubblica e aumentare la produttività lavorativa.
Questa proposta ha suscitato un acceso dibattito, sollevando interrogativi sui benefici e sui rischi di un approccio così diretto. L’obesità è un fenomeno in crescita che ha implicazioni significative non solo per la salute individuale, ma anche per l’economia.
In Gran Bretagna, il Ministro della Sanità, Wes Streeting, ha sottolineato come l’obesità imponga un onere annuale sul servizio sanitario di circa 11 miliardi di sterline, superando addirittura i costi legati al fumo.
Le persone obese tendono a richiedere più giorni di malattia e, in alcuni casi, non riescono a mantenere un’occupazione stabile a causa delle problematiche di salute associate. Più persone sovrappeso ci sono e più il sistema sanitario nazionale di un Paese dovrà spendere perle conseguenze.
Quanto costa il farmaco Ozempic?
Un mese di vaccinazione di Ozempic costa tra i 170 ed i 230 euro in media, a persona. Questo poi in realtà sarebbe in origine un farmaco antidiabetico. La sua assunzione indiscriminata al solo scopo di dimagrire può avere degli effetti collaterali.
Diverso però è il discorso nel caso di una adeguata supervisione medica. Ed allora, oltre a fare prevenzione con i più giovani cercando di limitare loro l’accesso a cibo spazzatura con troppa frequenza, sorgono anche delle proposte più originali come questa che vorrebbe procedere, a totale spesa del governo britannico, con una vaccinazione “anti obesità”.
Per testare l’efficacia di questa iniziativa, è stato avviato un progetto pilota a Manchester, dove l’azienda farmaceutica Lilly ha investito 300 milioni di sterline per somministrare non solo Ozempic, ma anche un altro farmaco antiobesità, il Mounjaro (Tirzepatide).
L’obiettivo è osservare se l’uso di questi farmaci possa contribuire a migliorare il livello di occupazione e alleggerire la pressione sul sistema sanitario. Secondo gli esperti, l’uso di farmaci come Ozempic può portare a una significativa perdita di peso, che, combinata con uno stile di vita sano, può migliorare la salute complessiva dei pazienti.
L’importanza di non agire alla leggera
Questi farmaci, sebbene non siano una soluzione miracolosa, possono rappresentare un valido aiuto per chi lotta contro l’obesità. Un programma ben strutturato che integri terapia farmacologica, dieta e attività fisica può portare a una riduzione del peso corporeo fino al 20% in un anno, con conseguenti benefici per la salute e la capacità lavorativa.
Ma l’idea di somministrare iniezioni di farmaci antiobesità a una vasta popolazione solleva alcune preoccupazioni. Sempre gli esperti evidenziano che ogni paziente ha una storia clinica unica che dovrebbe essere considerata nel trattamento dell’obesità.
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Un approccio “taglia unica” potrebbe non solo rivelarsi inefficace, ma anche rischioso, se non supportato da un monitoraggio adeguato. È fondamentale che ogni paziente riceva un piano di trattamento personalizzato che preveda anche supporto nutrizionale e, se necessario, psicologico.
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Anche se i farmaci antiobesità presentano poche controindicazioni, è cruciale che vengano prescritti con attenzione. Ad esempio, i pazienti con gravi disturbi di reflusso gastroesofageo o che hanno subito interventi chirurgici intestinali potrebbero non essere idonei a riceverli.
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Ed è essenziale comunicare chiaramente che il farmaco da solo non basta. La modifica dello stile di vita, che include una dieta sana e l’esercizio fisico regolare, è fondamentale per raggiungere risultati duraturi.