No fidatevi delle tecniche moderne che propongono soluzioni alternative: l’unico metodo per mangiare la vera carbonara è questo
In cucina ormai si può fare tutto. Vanno bene le rivisitazioni di ricette classiche, vanno bene ingredienti che fino a 10 anni fa nessuno conosceva o pochi utilizzavano. Va bene tutto, ma ci sono ricette che non possono essere toccate. Come la carbonara e il suo uovo, che non deve cuocere ma nemmeno restare crudo.
Andiamo con ordine, se vogliamo preparare la vera carbonara romana e non un’altra cosa. Intanto niente pancetta, speck o altri salumi. Qui come nell’amatriciana c’è solo il guanciale e quello bisogna usare: meglio in fetta unica e ce lo tagliamo noi. Niente olio e niente burro, il grasso che produce il guanciale è sufficiente e abbondante. Niente latte e niente panna, altrimenti è un piatto diverso.
Poi c’è il formaggio. Se ne scegliamo uno solo, assolutamente il pecorino romano e meglio se stagionato almeno 24 mesi. Ma un mix tra due terzi di pecorino e un terzo di parmigiano, sempre stagionato, è più ideale per un risultato perfetto.
Per ultime ho lasciato le uova, che meritano un capitolo specifico. Come cucinarle, te lo spiego qui sotto. Come sceglierle invece è un punto fondamentale, come lo è la sicurezza alimentare. Quindi se trovi quelle del contadino, il tuo amico contadino, hai fatto centro. Altrimenti ti devi fidare di quelle che compri.
Quante ce ne servono? La regola è un uovo e un tuorlo per ogni persona, oppure un uovo e un tuorlo ogni 100 grammi di pasta. E allora adesso vediamo insieme come si prepara la vera carbonara, passo dopo passo.
Ingredienti (per 4 persone):
400 g pasta
240 g guanciale
4 tuorli medi
4 uova medie intere
140 g pecorino romano grattugiato
60 g parmigiano reggiano grattugiato
Partiamo subito mettendo sul fuoco l’acqua per la pasta e la saliamo, aspettando che arrivino le primo bollicine. Poi passiamo al condimento.
Tagliamo il guanciale a listarelle abbastanza spesse. Questo è un metodo funzionale per avere un guanciale croccante all’esterno ma ancora morbido all’interno. Lo facciamo rosolare in una padella sufficientemente grande per contenere anche la pasta. Niente sale, è già sapido di suo, così come lo sono i formaggi. Quando è bello rosolato, lo tiriamo su con un mestolo forato e scoliamo il grasso in una tazza.
Mettiamo a cuocere la pasta e intanto pensiamo anche al resto del condimento. Apriamo le uova e versiamo in una ciotola quelle intere e i tuorli. Aggiungiamo il pecorino e il parmigiano grattugiato. Poi semplicemente con una frusta a mano mescoliamo bene tutto fino a quando diventa una bella crema morbida.
Scoliamo la pasta 2 minuti prima che arrivi al dente, direttamente nella padella con metà del guanciale aggiungendo un mestolino della sua acqua. E qui arriva il bello: spengo la fiamma e lontano dai fornelli aggiungo la crema a base di uova e formaggio grattugiato, insieme al grasso che ha buttato fuori il guanciale in cottura.
Leggi anche: Riso e zucca per una torta non salata ma dolce: ricetta antichissima contadina!
Non serve farla bollire, nemmeno cuocerla a bagnomaria. Basterà il calore della padella, altrimenti rischiamo il classico effetto frittata. Prepariamo i piatti e completiamo con un po’ del guanciale croccante rimasto e una generosa macinata di pepe nero in grani
A Pasqua la Pinza triestina non deve mancare a tavola: una specialità che a Trieste…
Ti svelo un'idea sfiziosa e sbrigativa per Pasqua, queste ciambelline di pasta choux con crema…
Torta di mele rovesciata, la ricetta per la gita fuori porta ancora più buona con…
Se vuoi fregare la prova costume devi puntare su ingredienti sani e nutrienti abbassando le…
Sembra una procedura facile, persino banale, ma anche congelare la pasta al forno in maniera…
In vista dei grandi pranzi di Pasqua e Pasquetta, meglio potarsi avanti con il lavoro:…