Questo è un grande piatto della tradizione italiana, perché nella frittura non ci batte nessuno: anzi, nessuno può battere le nonne sui calamari
La tempura per friggere? Sarà pure leggera e invitante, ma lasciamola ai giapponesi.
La vera frittura di calamari è una sola e io mi affido alla ricetta della nonna che non mi ha mai tradito. La sua pastella è unica e mi ha detto che posso svelarti il segreto.
Se prepariamo questa pastella, morbida e croccante al tempo stesso, non temiamo nessuno. Si adatta perfettamente sia ai calamari freschi, tagliati da noi, che a quelli surgelati. Il procedimento è lo stesso, l’ottimo risultato pure.
Ingredienti:
1 kg di calamari puliti
130 g di farina 00
120 g di amido di mais
2 tuorli medi
100 ml di birra chiara
100 ml di acqua frizzante
1 l di olio di semi per friggere
sale q.b.
Laviamo bene i calamari, li puliamo tirando via la cartilagine e le interiora, il becco e gli occhi. Separiamo la parte centrale dai ciuffetti, che in realtà sono tentacoli, e la tagliamo a rondelle dello stesso spessore. Se stiamo tra 1 centimetro e 1 centimetro e mezzo abbiamo fatto sicuramente un buon lavoro.
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Quando i calamari sono pronti li rilaviamo bene e li tamponiamo con della carta assorbente da cucina oppure un canovaccio pulito. Li teniamo da parte e prepariamo la pastella.
Setacciamo in una ciotola la farina con l’amido di mais e aggiungiamo una presa di sale fino. Apriamo le uova separando i tuorli dagli albumi. Aggiungiamo solo i tuorli dopo averli leggermente sbattuti e mescoliamo con una frusta a mano.
Tiriamo fuori solo adesso la birra chiara e l’acqua frizzante dal frigorifero. Li versiamo a filo nella ciotola, alternandoli, e continuiamo a mescolare con la frusta. Unica cosa che conta è avere una pastella fluida e senza grumi.
In una padella larga oppure un tegame basso facciamo scaldare
Immergiamo i calamari, sia gli anelli che i tentacoli, nella pastella e li giriamo per farla aderire bene. Il consiglio della nonna è uno sola: la pastella deve aderire, ma non creare una massa. Quindi li tiriamo su e li facciamo scolare bene.
Appena l’olio id semi (arachidi o mais) è arrivato a 170°, la temperatura ideale per la frittura, immergiamo i calamari. Non tutti insieme, ma un po’ alla volta perché altrimenti rischiamo di abbassare troppo la temperatura dell’olio.
Li giriamo un paio di volte con un mestolo forato, ma bastano davvero 2 minuti per una frittura perfetta, croccante e dorata al punto giusto. Li tiriamo su sempre con il mestolo forato e lo lasciamo sgocciolare su un vassoio coperto con carta assorbente da cucina.
Dopo averli tamponati bene per eliminare l’unto in eccesso li saliamo, servendoli ancora caldi. Mettiamo in tavola anche alcuni spicchi di limone, in modo che ognuno si possa servire a piacimento.
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