Nel corso degli ultimi anni, le persone in tutto il mondo sono state chiamate a superare non poche prove difficili, soprattutto per proteggere la propria salute… ma hai mai sentito parlare della malattia dell’aglio?
Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato dalle conseguenze derivanti dal COVID, ma a incutere paura in questi ultimi anni troviamo anche la malattia dell’aglio, comunemente nota come “malattia del vampiro”.
Si tratta di una vera e propria minaccia che si sta estendendo a macchia d’olio a numerose persone. Non si tratta soltanto di prestare attenzione agli ingredienti introdotti all’interno di un piatto, ma anche di riconoscere i sintomi per evitare conseguenze catastrofiche.
Malattia dell’aglio: che cos’è e come accorgersene
Solitamente, negli anni siamo stati abituati a sentir parlare di intolleranze e allergie alimentari legate a determinati tipi di alimenti, in modo da riconoscerle tempestivamente e far sì che la nostra alimentazione potesse essere funzionale alle nostre esigenze senza far mancare ciò di cui abbiamo realmente bisogno.
Da qualche tempo a questa parte, però, si è tornato a parlare di malattie legate al cibo e, in particolare, alla malattia dell’aglio. Si tratta di una porfiria intermittente acuta, ovvero un disturbo metabolico che rientra tra le patologie ereditarie. La malattia dell’aglio, dunque, può creare vari malesseri; tra i più conosciuti troviamo vomito, nausea e persino confusione mentale. Da un punto di vista cutaneo, invece, si possono manifestare bolle e lesioni, soprattutto se ci si espone per un tempo prolungato al sole, da qui il soprannome di “malattia del vampiro”.
Come capire se si è affetti dalla malattia dell’aglio?
La risposta a questa domanda può dipendere da numerosi fattori, ma dobbiamo prestare attenzione al quantitativo di aglio che assumiamo quotidianamente, che varia a seconda dei cibi consumati. Nel caso in cui cominciate ad avvertire vari sintomi, come quelli descritti precedentemente, insieme a crampi addominali o stipsi, sappiate che la prima cosa da fare è contattare un medico e effettuare un’attenta analisi della vostra alimentazione prima di affermare che si tratti realmente della malattia dell’aglio.
LEGGI ANCHE -> Mandorle, pere e cioccolato il mix perfetto per la mia torta, la faccio il pomeriggio così mangiano una merenda sana
Tenete presente che escoriazioni e segni sulla pelle, legati alla malattia dell’aglio, possono comparire già dopo 30 minuti di esposizione al sole. Dopo aver diagnosticato questa malattia, sarà necessario, in collaborazione con un medico nutrizionista, modificare le proprie abitudini alimentari e fare in modo che l’aglio non sia un alimento così presente nella nostra routine quotidiana.
LEGGI ANCHE -> Salvo la dieta è faccio felice pure i bambini con dei pancake al cioccolato leggerissimi ma golosi, preparali così!
LEGGI ANCHE -> Bicchierini del caffè, sai già se si buttano nella carta o nella plastica?