Saporite e consumate ogni giorno da milioni di persone in tutto il mondo, le nuggets di McDonald’s nascondo una problematica molto grave.

Delle nuggets di pollo
Mangi le nuggets di McDonald’s? Forse c’è qualcosa che non va con i polli (ricettasprint.it)

Le nuggets di pollo di McDonal’s sono uno dei cavalli di battaglia tra le proposte della nota catena di fast food. Quando si ha un languorino e voglia di qualcosa di saporito senza stare a farsi troppi problemi sulla linea, allora queste “pepite” possono rappresentare la scelta ideale.

Costano poco e sono saporite, per quanto di certo non siano un alimento sano e nutriente. Ma uno sfizio una volta la settimana è lecito concederselo. Soltanto, va tutto bene con le nuggets di pollo di McDonald’s? Perché alcuni hanno sollevato una questione molto importante.

benessere animale negli allevamenti intensivi è diventato sempre più acceso, sollevando interrogativi sulla qualità della carne che finisce nei nostri piatti. Un aspetto critico della questione riguarda i polli utilizzati da catene di fast food come McDonald’s,

A tenere banco sono la salute e le condizione di vita di questi animali. Cose che hanno suscitato delle forti preoccupazioni. Quali sono le reali condizioni in cui vivono questi animali, e come influenzano la qualità del cibo che consumiamo?

Quante calorie hanno 9 nuggets del McDonald’s?

Nuggets appena preparate
Quante calorie hanno 9 nuggets McDonald’s? (ricettasprint.it)

Ci sono in media circa 265 kcal in una porzione. Come detto però, se una volta ogni tanto ci si concede un assaggio, la cosa male non fa. La questione verte invece su altro, ed in particolare su quelle che sono le pratiche di allevamento intensivo progettate per massimizzare la produzione a scapito del benessere degli animali.

I polli da carne, in particolare, vengono selezionati geneticamente per sviluppare rapidamente una muscolatura del petto, il che li porta a diventare obesi in tempi record. Questa condizione, spesso descritta come “ipertrofia muscolare”, è accompagnata da gravi complicazioni fisiche.

Secondo una indagine condotta dal Ministero della Salute, circa il 60% dei polli allevati in questi sistemi presenta problemi di salute, come infiammazioni e deformità che compromettono la loro capacità di movimento.

Le gravi ustioni alle zampe, un altro problema comune, sono causate dalle condizioni di sovraffollamento e dall’inefficienza dei sistemi di stabulazione. Questi animali, in difficoltà nella loro deambulazione, non sono considerati malati dai veterinari che operano nel settore.

I protocolli di controllo sul benessere animale non contemplano adeguatamente queste problematiche. Ma la visione di un veterinario specializzato in animali domestici sarebbe probabilmente diversa. Un cane o un gatto in simili condizioni di salute riceverebbe un trattamento immediato e una diagnosi precisa.

Ci vorrebbe migliore chiarezza

McDonald’s, che è una delle catene di fast food più grandi al mondo, non risponde mai ai questionari inviati da organizzazioni come Essere Animali, come riporta Il Fatto Alimentare. queste associazioni animaliste si occupano di monitorare il benessere degli animali.

E tale disinteresse ha portato ad un punteggio di 2 su 100 per quanto riguarda le pratiche di benessere animale, un valore che evidenzia una scarsa trasparenza rispetto a ciò che accade negli allevamenti.

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Al confronto, altre catene come KFC e Ikea hanno ricevuto punteggi maggiori, rispettivamente 27 e 47 (che comunque sono ben lontani dalla eccellenza n.d.r.) grazie ai miglioramenti implementati e ai progetti per rimodellare le loro pratiche di approvvigionamento.

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La realtà degli allevamenti intensivi pone interrogativi non solo etici, ma anche di salute pubblica. Gli animali allevati in condizioni di sofferenza e malattia possono portare a un prodotto finale che non solo è moralmente discutibile, ma potrebbe anche avere ripercussioni sulla salute dei consumatori.

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La carne di pollo, sebbene considerata una scelta “leggera”, può nascondere problematiche legate a residui di farmaci, infezioni e altre sostanze nocive che influenzano la qualità nutrizionale.