Prendersi cura del proprio corpo un atto che comincia attraverso il cibo e che continua nella accurata selezione degli alimenti che intendiamo servire in tavola ogni giorno, come nel caso del mango.
La dieta quotidiana deve essere comunque in linea con il nostro fabbisogno giornaliero, così da essere certi di avere sempre e comunque ciò di cui abbiamo bisogno.
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Tale selezione, non a caso, comincia proprio dalla frutta che decidiamo di mangiare durante i nostri spuntini o più semplicemente durante la giornata, qui dove dovrebbe rientrare anche il mango. Un frutto che negli ultimi anni è diventato un vero e proprio protagonista nelle nostre tavole, ma quali sono i suoi benefici?
Perché dovremmo mangiare mango tutti i giorni
Ebbene sì, come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente nel corso degli ultimi anni il mango è diventato un vero e proprio protagonista delle nostre case essendo un frutto estremamente dolce delizioso, proveniente dall’India.inoltre, il mango è perfetto per coloro che stanno seguendo una dieta alimentare dato che al suo interno troviamo vitamina C e altre sostanze che lo rendono una fonte di energia.
Inoltre, recentemente è stato condotto uno studio scientifico su 27 persone alcune dei quali sopra di peso e altre obesi, di età compresa tra i 18 e i 55 anni, per ben 28 settimane. Metà di loro sono state invitate a mangiare 100 grammi di mango (equivalente a una tazza) per vedere come reagiva il loro corpo in regime di dieta finalizzata alla perdita di peso, le altre a consumare uno spuntino alternativo.
Poco dopo, dunque, è stato facile sorprendente scoprire come coloro che abbiano consumato lo spuntino a base di mango abbiano visto diminuire considerevolmente i marcatori dello stress ossidativo, insieme alla riduzione della molecola di adesione-1 cellula vascolare e l’aumento della superossido dismutasi.
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Il commento dell’esperto
A commentare i risultati dello studio scientifico è stato Mee Young Hong, nonché autrice di studi e docente presso la School off Experience and Nutrition Sciences del San Francisco State University College of Health and Human service.
Hong, quindi, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “SOD e VCAM-1 (cellula vascolare) svolgono ruoli opposti come fattori di rischio vascolare. Mentre l’enzima SOD riduce il rischio abbattendo le molecole di ossigeno cariche chiamate radicali superossido, tre che sono tossiche, il gene VCAM-1 fa aderire le cellule l’una all’altra lungo il sistema vascolare rivestimento, aumentando il rischio di problemi, convertendo il perossido di idrogeno in acqua nel corpo riducendo così i dannosi effetti ossidativi del perossido di idrogeno“.
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