Mangiare pasta senza ingrassare è possibile, anzi anche a cena potrete concedervi un primo piatto senza sensi di colpa, seguendo soltanto poche regole.
Iniziamo subito col precisare che ci sono innumerevoli versioni delle ricette tipiche della nostra gastronomia regionale più leggere. A volte bastano piccoli accorgimenti per rendere più light una preparazione: sostituendo ad esempio il burro con una quantità limitata di olio extra vergine d’oliva. Molti credono erroneamente che per dimagrire la prima azione da compiere sia quella di eliminare totalmente i carboidrati dalla propria alimentazione. Niente di più sbagliato, considerando che il maggiore apporto energetico per le funzioni del nostro organismo proviene proprio da questa categoria di cibi.
La dieta mediterranea, la migliore in assoluto, si basa proprio su alcuni pilastri della nutrizione intelligente, tra i quali compare insostituibile proprio la pasta. Una dieta della pasta quindi comporta l’assunzione giornaliera di un piatto principale a pranzo, dal momento che nel corso della mattinata il metabolismo deve essere stimolato e contemporaneamente il corpo consuma più energie. Non si corre dunque il rischio di assimilare eventuali grassi che andranno a depositarsi su addome, glutei e zone normalmente interessate all’accumulo adiposo.
Che cosa, allora, ci fa ingrassare? La risposta è elementare: il modo in cui la condiamo. Se ci limitiamo ad una quantità esigua di maccheroni, ma li inondiamo di ragù, è ovvio che tanto leggeri non saranno. Un sugo di pomodoro semplice con un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva e tanto profumato basilico invece renderanno speciale il pranzo senza farci sentire in colpa. In genere è possibile mangiare ogni giorno a pranzo 70 grammi di pasta che sia di grano duro oppure di grani alternativi. Se ad esempio avete problemi di motilità intestinale, potreste optare per una versione integrale, maggiormente ricca di fibre.
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Esso consiste nell’orario in cui mangiate. Ebbene molti trascurano che assumere alimenti oltre un certo orario compromette una corretta digestione e rallenta il metabolismo. Ciò implica che il corpo non riesce a bruciare i grassi ed i carboidrati introdotti con i cibi, con relativo aumento di peso e gonfiore. Bisognerebbe infatti terminare il pasto almeno due ore prima di andare a letto per non avere problemi.
La stretta correlazione tra la digestione ed i chili in eccesso, passa anche attraverso le cattive abitudini alimentari. Così come incide sulla qualità del riposo notturno, provocando insonnia ed agitazione e di conseguenza anche stress e stanchezza.
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