Il consumo di riso può davvero apportare dei benefici per quanto riguarda i livelli di glicemia nel sangue o la cosa non corrisponde a verità. Cosa dice la scienza medica.

Il riso è un alimento base dell’umanità da millenni. In qualunque parte del mondo questo cereale è conosciuto sin dai primordi della nostra specie, da quando l’uomo ha imparato a coltivare la terra. E rappresenta una delle fonti principali di carboidrati per una quantità considerevole di popolazione mondiale ancora oggi. La coltivazione del riso è sostanzialmente semplice a prescindere dalle situazioni ambientali.

Piatto riso
Mangiare riso aiuta davvero ad abbassare la glicemia? – ricettasprint.it

Per questo è così diffuso. E lo si può cucinare adattandolo a tante culture differenti. La questione se il riso possa influenzare i livelli di glicemia è un argomento di crescente interesse, specialmente tra coloro che gestiscono condizioni come il diabete. Ma mangiare riso può davvero contribuire ad abbassare la glicemia? Approfondiamo questa tematica.

Chi soffre di glicemia può mangiare il riso?

La glicemia si riferisce alla concentrazione di glucosio nel sangue, un fattore cruciale per il nostro metabolismo. Dopo un pasto, specialmente uno ricco di carboidrati, i livelli di glucosio nel sangue aumentano. La risposta del corpo a questo aumento è la produzione di insulina, un ormone che aiuta a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Le persone con diabete, in particolare, possono avere difficoltà a mantenere stabili i propri livelli di glicemia, rendendo necessaria una dieta attenta.

Il riso è composto principalmente da carboidrati, e il suo indice glicemico (IG) – una misura di quanto rapidamente un alimento aumenta il livello di zucchero nel sangue – varia a seconda del tipo di riso. Riso bianco, ad esempio, ha un IG relativamente alto, il che significa che può causare un rapido aumento della glicemia. D’altra parte, il riso integrale ha un IG più basso grazie alla sua maggiore quantità di fibra. La fibra aiuta a rallentare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue, smussando i picchi glicemici.

Ciotola riso
Chi soffre di glicemia può mangiare il riso? – ricettasprint.it

Anche la qualità del riso ed il modo in cui viene cucinato possono fare la differenza. Cotture più brevi possono preservare una maggiore quantità di nutrienti, mentre cotture prolungate possono alterare l’indice glicemico. Ogni persona risponde diversamente ai carboidrati, e quello che funziona per uno potrebbe non funzionare per un altro. Monitorare la propria glicemia dopo aver mangiato riso può fornire informazioni utili su come il proprio corpo reagisce

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Qual è il riso che alza la glicemia?

Mangiare riso in modo strategico potrebbe dunque avere un impatto sui livelli di glicemia. Scegliere riso integrale o altre varietà a basso IG come il riso basmati può essere una scelta più salutare per chi cerca di mantenere stabili i propri livelli. Ed è bene considerare le porzioni. Controllare la quantità di riso consumato può aiutare a gestire l’apporto calorico e i picchi glicemici.

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Un altro dato che ha il suo peso specifico è il contesto in cui il riso viene consumato. Accompagnare il riso con proteine e grassi sani, come legumi, pesce o olio d’oliva, può aiutare a ridurre l’impatto glicemico del pasto. Questo perché le proteine e i grassi possono rallentare l’assorbimento dei carboidrati, contribuendo a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.

Riso integrale
Qual è il riso che non alza la glicemia? – ricettasprint.it

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In aggiunta, alcuni studi suggeriscono che l’associazione del riso con altri alimenti ricchi di fibre, vitamine e minerali può aiutare a bilanciare i livelli glicemici. Per esempio, piatti che includono verdure e spezie come la curcuma possono anche avere effetti positivi sulla glicemia.