Non è difficile preparare un’ottima marmellata di cachi in casa: servono solo la frutta giusta e qualche piccolo trucco anche dopo averla invasata
Se le marmellate e le confetture fatte in casa sono la nostra passione, alla collezione non può mancare la marmellata di cachi. La stagione giusta è l’autunno, quella della perfetta maturazione per questo frutto ancora poco considerato fagli italiani.
Il risultato finale? Una bomba, delicato ma anche intenso. Sarà l’accompagnamento giusto per costato o torte farcite con la frutta, da spalmare sul pane o sul pancarré tostato al mattino ma anche per accompagnare formaggi stagionati, semistagionati e salumi. Ecco come prepararla e come lasciarla in posa, perché anche quella è un’operazione importante.
A cosa serve la mela insieme alla polpa dei cachi? In pratica è un addensante naturale, come la pectina. Al suo posto possiamo usare anche le albicocche che ne sono altrettanto ricche.
Ingredienti:
1,5 kg cachi maturi
2 mele
400 g zucchero semolato
2 baccelli di vaniglia
2 limoni
Partiamo con i cachi, lavandoli sotto acqua corrente e poi asciugandoli con un canovaccio pulito. Solo a quel punto togliamo il picciolo e sbucciamoli, oppure in alternativa apriamoli in due ricavando la polpa con un cucchiaio. In tutti i casi dobbiamo eliminare i filamenti interni perché renderebbero troppo legata la marmellata.
Ora versiamo la polpa dei cachi in una pentola abbastanza grande e sbucciamo le due mele privandole del torsolo. Tagliamole prima a fettine e poi a tocchetti piccoli, aggiungendole alla polpa di cachi nella pentola.
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Insaporiamo con i semini dei due baccelli di vaniglia, poi anche il succo filtrato di due limoni. Infine versiamo pure lo zucchero semolato e accendiamo il fuoco a fiamma bassa. Ci serve cuocere la marmellata fino a quando non ha raggiunto la consistenza che vogliamo, perché non a tutti piace molle.
A quel punto spegniamo e quando la marmellata di cachi è ancora calda cominciamo a riempire i vasetti, perfettamente sterilizzati prima dell’uso e dotati di coperchio o di chiusura ermetica. Chiudiamo con il tappo o con la clip e lasciamo raffreddare in modo che sia il calore a creare il sottovuoto. Capovolgiamoli e lasciamoli così per qualche ora, fino a quando sono perfettamente raffreddati.
Infine mettiamoli a riposare almeno 2-3 settimane in un angolo asciutto della dispensa oppure della cantina, in modo che non prendano luce. Potranno stare così fino a 6-7 mesi. Ma ricordiamoci che il vasetto aperto, in frigorifero non dura più di 3 o 4 giorni.
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