Ci sono delle mascherine ffp2 che non rispondono ai requisiti richiesti dagli standard di sicurezza europei e che sono in circolazione.
Mascherine ffp2 non a norma, per questo motivo sta indagando l’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode. L’impulso è partito dalla Germania, con una indagine che starebbe andando da diverse settimane. La cosa riguarda però anche il nostro Paese, dopo il caso di una azienda in Trentino-Alto Adige che ha segnalato la presenza proprio di mascherine ffp2 giunte dalla Cina e che mostravano delle palesi irregolarità nella loro fabbricazione, contro al regolamento della Unione Europea 425/2016.
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Sempre su impulso di questa azienda sono avvenute delle analisi approfondite su alcuni campioni di mascherine contestate. Ed effettivamente sono emerse le irregolarità contestate, nonostante questi esemplari possiedano un marchio di certificazione CE che ne attesta la bontà . La Germania è coinvolta in quanto tale marchio era presente su più di 60 modelli diversi di mascherine in circolazione su suolo tedesco, da quanto è obbligatorio da gennaio il doversi munire di questi accessori di protezione. La cosa ha destato dei sospetti e delle relative indagini.
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Mascherine ffp2, inchiesta in corso su quelle non a norma in vendita
Esiste online un catalogo che riporta tutti i nomi delle aziende legittimamente autorizzate a mettere in commercio i propri dispositivi di protezione. Se il nome della azienda della quale abbiamo la mascherina non c’è, vuol dire che la stessa non è conforme alle regole. C’è anche bisogno che sia presente la indicazione della norma tecnica Uni EN 149:2001 + A1:2009, assieme al marchio CE.
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Esistono però anche mascherine conformi alle norme che non possiedono tale marchio ed il nome dell’ente certificatore. Questo succede perché in certe situazioni sono fornite delle deroghe che consentono la messa in commercio, a causa dell’emergenza pandemia. Il sito web dell’Inail possiede tutta la lista completa delle mascherine coinvolte in questa situazione.
