Qual è la sorte che spetta ai tanti manicaretti creati dai concorrenti ad ogni appuntamento di Masterchef? La scoperta che fa discutere.

I tre giurati di MasterChef Italia
Masterchef, dove finisce il cibo preparato ad ogni puntata? La verità che nessuno conosceva (ricettasprint.it)

MasterChef è senza alcuna ombra di dubbio il re dei cooking show televisivi. La cosa vale in Italia come anche all’estero, con le diverse edizioni degli altri Paesi. La storia di questo format non è così recente come alcuni potrebbero pensare.

Infatti MasterChef è nato nel 1990 grazie all’idea del regista britannico Franc Roddam, il programma ha conquistato il cuore di milioni di appassionati del settore gastronomico, diffondendosi in circa quaranta paesi.

La versione italiana, lanciata nel 2011, ha mantenuto un’incredibile popolarità, trasformandosi in un vero e proprio evento culturale che celebra il mondo del cibo e dell’alta cucina. Ad ogni edizione, a partire dalla prima, MasterChef ha saputo appassionare un pubblico vasto e variegato.

Oltre all’emozione e alla competizione, c’è una questione che spesso rimane nell’ombra: cosa succede agli avanzi di cibo che non vengono consumati durante le registrazioni? Questa domanda solleva importanti considerazioni sullo spreco alimentare e sulla responsabilità sociale del programma.

Che fine fa il cibo di Masterchef?

Cibo appena preparato
Che fine fa il cibo di Masterchef? (ricettasprint.it)

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli avanzi delle preparazioni culinarie non vengono consumati dai concorrenti e nemmeno dai giudici, noti chef come Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli. Gli avanzi sono significativi, ma la loro gestione è stata oggetto di attenzione da parte della produzione.

Dalla fine della registrazione, ciò che rimane in cucina è sprecato, ma va invece ad iniziative di solidarietà. Quindi non una singola briciola viene buttata via.

Dal 2013, MasterChef Italia ha istituito una collaborazione con Last Minute Market, un’organizzazione specializzata nel recupero e nella redistribuzione di alimenti non utilizzati.

Questo accordo ha permesso di ridistribuire oltre 45 tonnellate di cibo in eccesso, dimostrando un impegno concreto contro lo spreco alimentare. Last Minute Market si occupa di raccogliere gli avanzi e di smistarli verso diverse realtà che operano nel sociale.

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La redistribuzione del cibo cucinato in tv

Il cibo cucinato in tv viene recuperato e donato a diverse organizzazioni che assistono persone in difficoltà. Tra queste, l’Opera Cardinal Ferrari di Milano, che si dedica a fornire pasti a studenti fuori sede, famiglie in difficoltà economica, lavoratori precari e pazienti di ospedali e case di cura.

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Una ulteriore parte del cibo avanzato va ad un centro di accoglienza per donne vulnerabili, in collaborazione con il Comune di Milano. Tutto ciò educa anche a non favorire lo spreco alimentare, un tema che i giudici stessi sollevano frequentemente durante le puntate.

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La sensibilizzazione su questo argomento merita la più ampia diffusione possibile. Soprattutto in un periodo in cui la sostenibilità e la responsabilità sociale sono al centro delle discussioni globali, ed il caro vita la fa da padrone.