Nella cucina di Masterchef per una volta emerge la semplicità. E’ il capitano di navi mercantili Salvatore a dominare con una ricetta quasi scontata, ma proprio per questo estremamente rischiosa. Da quest’anno la produzione del programma, anche sull’onda di numerose polemiche dorte in passato in merito allo spreco di cibo, ha deciso di sottolineare più volte l’impegno a non gettare nulla. Nella presentazione della prova lo chef Bruno Barbieri illustra proprio un aspetto sul tema riguardante la grande distribuzione. Con l’avvento di un rinnovato interesse per la cucina gourmet, precisa ed estetica oltre che buona, spesso tonnellate di ortaggi e frutta vengono smaltiti semplicemente perchè “brutti” o non perfetti.
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L’oggetto della sfida tra i concorrenti è proprio questa: ideare un piatto gustoso e chiaramente bello utilizzando una serie di ingredienti tradizionalmente di scarto. Sotto la Mistery Box, tuberi malconci, verdure insolite da reinventare in una creazione di alta cucina. Salvatore, reo nelle scorse puntate di voler strafare e di creare piatti troppo complicati, ragiona su ciò che ha davanti. Poi si butta a capofitto nella preparazione, sottolineando appunto di voler puntare sulla semplicità. Da qui nasce l’idea di un minestrone: i giudici se ne accorgono e lo tengono d’occhio, incuriositi dall’esito di una scelta quasi banale e per questo pericolosa.
Alla fine Salvatore finisce tra i migliori, suscitando l’invidia in particolare di Gilberto che reputa visivamente il piatto “una sbobba”. Invece “Minestrone 2.0” così lo chiama l’autore, riscuote un gran successo: delizioso, bilanciato e soprattutto realizzato riducendo al minimo lo spreco, utilizzando quasi tutte le verdure a disposizione. “Hai fatto un minestrone. Perchè questo nome?” gli chiede Cannavacciuolo prima di assaggiare. “Perchè Minestrone è mia nonna, Minestrone.1 è mia madre e questo sono io” risponde Salvatore. Ed è davvero lui, in questo piatto, senza superbia e ottimo nella sua semplicità, come sottolinea anche Giorgio Locatelli. A volte, la semplicità paga, anche se il piatto era bruttino a vedersi.
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Salvatore ha la possibilità di andare direttamente in balconata e saltare l’Invention Test. Una prova difficile che sottopone ai concorrenti, a discrezione del capitano, una serie di scatole con ingredienti di diverse fasce di prezzo da cucinare in una fascia di tempo determinata. Ad emergere sarà l’operaia Gloria, con un piatto talmente buono da suscitare le lodi di Joe Bastianich. “Questo è un piatto che nel mio ristorante potrei vendere anche 25 dollari. Con 2,50 dollari di materie prime hai tirato fuori un capolavoro” afferma il giudice. Gloria ha quindi la possibilità ancora una volta di guidare una squadra da lei scelta in un’esterna tutta speciale.
Masterchef infatti è ospite della scuola di cucina Italian chef academy di Roma per festeggiare il quarantesimo compleanno dell’Associazione italiana persone down. Saranno proprio loro ad aiutare le due brigate nella preparazione dei menù per i sessanta ospiti. Gloria porta in squadra Guido, con il quale spesso sorgono dei contrasti: i problemi sono evidenti ed il primo piatto esce fuori male. Questo pregiudica tutto il servizio della squadra blu che andrà al pressure test. Gilberto, tra i “condannati” può scegliere delle coppie che si sfideranno tra loro. La conclusione è l’eliminazione di Samuele, proprio come lo studente veronese auspicava, a causa di differenze caratteriali.
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