Si torna a parlare delle padelle antiaderenti: Matteo Bassetti interviene sulla questione, mettendo in luce una problematica molto importante.

Negli ultimi cinque anni, abbiamo avuto modo di conoscere meglio Matteo Bassetti, un vero e proprio punto di riferimento durante la pandemia da COVID-19. Grazie anche al suo profilo Instagram, dove quotidianamente affronta numerosi argomenti di fondamentale importanza e attualità, Bassetti è diventato un volto familiare per tanti italiani.

Matteo Bassetti sulle padelle antiaderenti - RicettaSprint
Matteo Bassetti sulle padelle antiaderenti – RicettaSprint

Durante il periodo della pandemia, ha fornito il suo parere di esperto su diversi temi, cercando di essere un valido aiuto in un momento di grande difficoltà per il paese. Recentemente, però, ha deciso di intervenire su un altro tema molto rilevante: l’utilizzo delle padelle antiaderenti, suscitando grande attenzione e sorpresa tra chi le utilizza quotidianamente.

Matteo Bassetti lancia l’allarme sulle padelle antiaderenti

Nel corso degli anni, sono stati condotti numerosi studi scientifici sull’uso delle padelle antiaderenti, rivelando anche diverse problematiche legate ai materiali con cui sono realizzate. Un esempio pratico riguarda lo strato antiaderente, che con l’uso quotidiano si rovina, creando graffi sulla superficie.

Molti tendono a sottovalutare questi danni, ritenendoli erroneamente innocui. Su questo tema è intervenuto anche Matteo Bassetti, pubblicando un video accompagnato da un post, dove si legge la seguente dichiarazione: “Non aspettare che siano completamente graffiate per sostituirle“.

“Rilasciano migliaia di particelle plastiche…”

Il video pubblicato alcune settimane fa da “atteo Bassetti ha riscosso un grande successo, ottenendo numerose visualizzazioni. L’esperto ha focalizzato l’attenzione proprio sull’uso delle padelle antiaderenti, raccomandando di prestare attenzione al rivestimento, poiché il rilascio di microplastiche potrebbe essere più elevato di quanto si possa immaginare.

Bassetti ha dichiarato: “Quando il rivestimento antiaderente presenta pochi graffi, rilascia migliaia di particelle plastiche; se è danneggiato più gravemente, si possono superare i 2 milioni di particelle rilasciate, come evidenziato dai recenti studi“.

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Le particelle a cui fa riferimento l’esperto sono le PFAS, inquinanti eterni e molto controversi. Per questo motivo, Bassetti consiglia di orientarsi verso materiali come acciaio inox, ceramica e rame, che risultano essere scelte più sicure.

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