Maxi sequestro da parte dei Nas, bloccati migliaia di chili di prodotti

Vastissimo intervento con tanto di maxi sequestro dei Nas ai danni di un caseificio che era pronto ad immettere in commercio tantissimi prodotti non conformi alle regole. Grosse le infrazioni riscontrate.

Un maxi sequestro da parte dei Nas ha visto l’ennesima operazione compiuta a favore della tutela dei consumatori ed al contempo a danno di soggetti disonesti attivi nella filiera della grande distribuzione alimentare nel nostro Paese.

Il tutto ha riguardato il settore lattiero-caseario, con i sigilli apposti a tantissimi prodotti della più diversa tipologia. Abbiamo infatti più di 440 chili di articoli caseari coinvolti in questo maxi sequestro dei Nas ed anche 10mila chili di formaggi attualmente sottoposto a processo di stagionatura.

Il blitz da parte dei Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni è stato molto importante per impedire la messa in commercio di tutta questa merce alimentare che non soddisfaceva i requisiti minimi per potere essere considerata commestibile e di qualità.

Ed il maxi sequestro dei Nas ha avuto luogo a Cammarata, in provincia di Palermo. Già in precedenza erano stati estrapolati alcuni campioni di questi prodotti, per sottoporli ad apposite analisi in laboratori all’Istituto Zooprofilattico di Palermo. Appena le forze dell’ordine sono venute a conoscenza dell’esito sono partite all’azione.

Maxi sequestro Nas, stroncato commercio di prodotti scadenti

Tutti questi formaggi, latticini e simili si trovavano nel magazzino del caseificio. I Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni di Palermo si sono accorti però che non venivano rispettate le più basilari norme nell’ambito del rispetto delle norme igienico-sanitario.

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In totale il sequestro avvenuto qualche giorno fa ha fatto si che le autorità bloccassero tutta questa merce alimentare dal valore complessivo di 8mila euro per quanto riguarda i 443 chili di formaggi bloccati.

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Non quantificato invece il valore del formaggio stipato e lasciato a stagionare. Il legale rappresentante di questo caseificio ha ricevuto una multa di 3mila euro. Inoltre sia lui che l’azienda colpita hanno ricevuto l’attenzione delle autorità sanitarie ed amministrative, come avviene da prassi in situazione come questa.

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Potrebbe risultare possibile assistere alla applicazione di altre sanzioni ai danni dei trasgressori.