C’è da mettersi le mani nei capelli per quanto scoperto dalle forze dell’ordine incaricate. Centinaia di mense scolastiche presentano il peggio del peggio per i nostri figli.
Mense scolastiche irregolari, periodicamente le autorità preposte compiono delle ispezioni a tappeto su tutto il territorio nazionale. E puntualmente le notizie che ne vengono fuori sono pessime. Anche stavolta la situazione non fa eccezione.
I risultati di controlli scrupolosi compiuti da parte dei Carabinieri del NAS (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) hanno mostrato degli aggiornamenti a dir poco aberranti. Nonostante si sa che le forze dell’ordine realizzino questi controlli, la situazione sembra non migliorare mai.
È notizia di qualche giorno fa che un nuovo check realizzato dai NAS in più di 700 mense scolastiche ha portato all’emergere di un dato molto negativo. Una su quattro di queste strutture ha presentato delle irregolarità anche molto gravi, che riguardano gli aspetti sanitari.
Le mense ispezionate dai NAS in una operazione svolta in collaborazione con il Ministero della Salute fanno parte di istituti di ogni ordine e grado, dalle scuole dell’infanzia fino alle università. Questo imponente sforzo ha rivelato che quasi il 25% delle mense controllate ha mostrato irregolarità significative, dunque.
Le problematiche riscontrate sono state principalmente di natura igienico-sanitaria e autorizzativa, evidenziando una urgenza di intervento in queste strutture fondamentali per la salute dei più giovani.
Le irregolarità riscontrate includono gravi carenze igienico-strutturali, come la presenza di muffe, insetti ed addirittura escrementi di roditori. È emersa pure, in molti casi, la mancanza di tracciabilità degli alimenti e l’assenza di informazioni riguardanti gli allergeni.
Si tratta di mancanze preoccupanti, poiché i bambini sono soggetti più vulnerabili a reazioni allergiche e problemi di salute legati a una cattiva alimentazione. In totale sono state accertate circa 225 violazioni, con sanzioni amministrative e penali che ammontano a 130.000 euro.
In alcuni casi, i gestori delle mense hanno ricevuto un deferimento all’Autorità Giudiziaria, e sono stati sequestrati punti cottura e dispense, insieme a 350 chili di alimenti in condizioni inaccettabili.
Alcuni dei controlli hanno portato a risultati particolarmente allarmanti. A Treviso, in un centro educativo per l’infanzia, c’era l’assenza di autorizzazione per la gestione della mensa. Cosa che ha comportato l’immediato sequestro dell’intera struttura.
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Qui, i bambini in età prescolare (tra 2 e 6 anni) erano a rischio a causa di una mancanza di controlli sanitari adeguati.
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Un altro caso significativo è avvenuto a Pescara, dove un asilo nido ha subito una immediata sospensione delle attività. Ciò a causa di gravi carenze igienico-sanitarie e della mancanza di autorizzazione per attivare la mensa. Con un blocco di ogni attività fino alla risoluzione delle problematiche riscontrate.
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Ed a Caserta, un fornitore di servizi per le mense è stato denunciato per frode nelle pubbliche forniture. L’azienda apponeva etichette illecite sui pasti prodotti da altri fornitori, ingannando le scuole riguardo alla provenienza e alla qualità del cibo servito.
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