I controlli effettuati hanno portato all’emergere di un caso di richiamo alimentare che riguarda una ingente presenza di mercurio nel pesce.
Mercurio nel pesce, l’allarme colpisce il mercato italiano ed arriva direttamente dal RASFF. Si tratta del Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi.
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A seguito di un controllo sulla qualità del prodotto, è venuta fuori questa importante problematica che potrebbe arrecare grave nocumento alla salute dei consumatori. Difatti il rischio indicato dagli ispettori del RASFF in relazione a tale caso di presenza di mercurio nel pesce presenta la dicitura “serio”.
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Il prodotto ittico in questione è descritto, nella circolare emanata dall’Ente che fa capo direttamente alla UE, come dei filoni di pesce spada trasformati decongelati (xiphias gladius).
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Mercurio nel pesce, scoperto altissimo contenuto di metalli
È elevato il contenuto di metalli riscontrato all’interno di questo alimento. Le misurazioni hanno portato all’emergere di un risultato che ha superato di gran lunga quello che è il quantitativo massimo di sostanza vietata che le leggi vigenti non consentono di oltrepassare.
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I rilievi fanno sapere che la misurazione ammonta a 2.57 mg/kg. Il valore standard consentito oltre il quale non si può andare è di 0,5 mg/kg per del pesce di taglia piccola e di 1 mg/kg per quello di taglia grande, come proprio nel caso del pesce spada.
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Trattandosi di un alimento che ha subito dei controlli prima della sua messa in vendita ufficiale, non sono stati diffusi i dati attraverso i quali riconoscere questo prodotto. Che quindi non è mai finito sugli scaffali di supermercati e di negozi di alimentari.