Il RASFF diffonde l’allarme che riguarda la presenza ingentissima di mercurio nel pesce spada, che l’Italia importa dall’estero.
Mercurio nel pesce spada, la problematica è emersa ancora una volta dopo un approfondimento su alcuni campioni di esemplari di pescato.
A svolgere i controlli sono stati gli esperti del Sistema Rapido Europeo di Allerta per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi.
La notifica rilasciata dall’organismo di monitoraggio sulla sicurezza alimentare su tutti i prodotti che circolano sull’intero territorio dell’Unione Europea riferisce che il mercurio nel pesce spada interessa un lotto di prodotti ittici che provengono dalla Francia.
L’Italia importa da Oltralpe parte di questo pescato, che poi va a finire all’interno di diversi supermercati e negozi di alimentari. Il livello di allarme comunicato da parte del Sistema Rapido Europeo di Allerta per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi è definito serio, all’interno della circolare diffusa nel corso delle scorse ore.
Mercurio nel pesce spada, il livello di metalli è molto alto
La quantità di mercurio nel pesce spada individuata dopo avere passato al setaccio alcuni campioni di prodotto sotto alla lente del microscopio è pari a 2.1+/-0.43 mg/kg – ppm. Si tratta di una misura molto alta, che supera di più del doppio quello che è il livello massimo fissato in queste condizioni.
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Il limite da non superare, stando alle attuali normative vigenti in materia di sicurezza alimentare è pari infatti a 1 mg/kg – ppm. E tale misura si riduce a 0,5 mg/kg – ppm per i pesci di misura più piccola.
In virtù di ciò il RASFF ha disposto per il divieto totale di commercializzazione di questo pesce spada contaminato dalla presenza in eccesso di metalli. Cosa che, come è facilmente intuibile, può comportare delle problematiche importanti per la salute dei consumatori.
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Questo articolo ittico non è quindi finito all’interno dei circuiti di vendita. Ma a scopo precauzionale sono scattati anche dei controlli all’interno dei punti vendita interessati.
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