Come vanno preparati i pici toscani? Che cosa afferma la ricetta originale della tradizione in merito alla eventuale presenza dell’uovo? La risposta ti sorprenderà sicuramente.
Pici, non tutti sanno di cosa si tratta. Sono in pratica la caratteristica pasta toscana che caratterizza in particolar modo la Val d’Orcia e la Val di Chiana. L’origine dei pici è campagnola, con un retaggio prettamente rustico, ed infatti i puristi preferiscono piatti a base di pici che siano poco elaborati e molto robusti in quanto a consistenza e sapore. Tanti sono i sughi ed i condimenti preposti per poter gustare i pici al meglio.

Gli ingredienti costituenti dei pici sono semplici ed e economici. In genere serve quanto segue:
- 300 g farina 0 di grano duro;
- 150 ml acqua calda;
- un cucchiaio olio extravergine d’oliva;
- un pizzico sale;
- q.b. olio di semi per ungere un piano di lavoro.
C’è però anche chi ci mette l’uovo dentro. La cosa è prevista? Che cosa dice la tradizione e quali sono le eccezioni che la stessa ammette?
Cosa serve per fare i pici?
La caratteristica principale dei pici, quella che si nota a prima vista, è data dalla loro lunghezza. E potrebbe capitare che si rompano. Cosa che di solito avviene se l’acqua impiegata per l’impasto preparatorio era troppo fredda o se l’impasto stesso non ha riposato come richiesto. Se invece tutto va bene, otterrai dei lunghi cordoni che saranno anche facilmente digeribili, una volta tagliati quanto serve, cotti e serviti.
Le uova, nella tradizione toscana della campagna, che era una realtà per lo più povera in quanto a disponibilità economiche ed estrazione sociale, non erano ritenute un ingrediente cardine dei pici così come lo sono acqua e farina. Quest’ultime potevano essere trovate praticamente sempre, le uova a volte potevano invece mancare.

Eppure c’è una eccezione. Se da una parte i puristi propendono per i pici senza uova nell’impasto, dall’altra il loro utilizzo può rendersi necessario. Addirittura indispensabile. Dipende infatti dalle condizioni di umidità dell’ambiente dove i pici vengono preparati. In giornate di maltempo, dove piove o ha piovuto, l’umidità può alterare il grado di elasticità dell’impasto, la sua consistenza e persino la sua lievitazione. E l’uovo cosa fa allora?
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La presenza dell’uovo a volte è necessaria
L’uovo ha lo scopo di facilitare la lavorazione dell’impasto dei pici e di far legare meglio tra loro tutti gli altri ingredienti proprio in giornate piovose. Altrimenti si rischia di mangiare una polenta. La presenza dell’uovo nei pici quindi non è una eresia e serve in condizioni di necessità.
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Anche se nulla vieta di provare un qualche tipo di variante anche in situazioni climatiche normali. Per alcuni però finisce con lo sminuire la qualità rustica e l’autenticità della ricetta tradizionale dei pici. Basti pensare allora che alla fine saranno buoni sia nell’uno che nell’altro modo.