Una barriera importante contro il temutissimo morbo di Alzheimer arriva da quel che mangi, da come mangi e da quanto mangi. La scoperta di uno studio.
Morbo di Alzheimer, la più temuta tra le malattie neurodegenerative può essere ostacolata. E le si può impedire di divorare i ricordi e la memoria di chi ha la sfortuna di esserne colpito. Il merito è di un preciso percorso nell’ambito dell’alimentazione, come ha rivelato una rilevazione scientifica. Lo studio in questione è stato condotto di recente per opera della statunitense Università della California a San Diego. E ha evidenziato come limitare l’assunzione di cibo a determinate fasce orarie possa avere effetti benefici sulla funzione cognitiva.
![Morbo di Alzheimer](https://www.ricettasprint.it/wp-content/uploads/2025/02/Morbo-Alzheimer-studio-svela-come-si-puo-fermare-centra-specifica-alimentazione.jpg)
Di conseguenza questo riuscirebbe a contribuire a ridurre l’accumulo di proteine amiloidi nel cervello, un processo associato allo sviluppo del morbo di Alzheimer. La neuroscienziata Paula Desplats, che ha guidato lo studio, ha condiviso che la sua motivazione per indagare su questo tema è personale, avendo avuto esperienze dirette con la malattia all’interno della propria famiglia. Secondo la Desplats, il digiuno intermittente potrebbe non solo fornire una barriera protettiva contro la demenza, ma anche apportare miglioramenti ai sintomi già presenti nei pazienti.
Morbo di Alzheimer, come può essere frenato
Un elemento di particolare interesse emerso dalla ricerca è il legame tra digiuno e ritmo circadiano, frequentemente alterato nei soggetti affetti da Alzheimer. Si stima che circa l’80% di queste persone soffra di disturbi del sonno. E da questo possono poi sorgere stati di confusione e tante altre situazioni negative. Tali difficoltà sono spesso la causa principale per cui molti pazienti necessitano di assistenza continua.
Il digiuno a ritmo circadiano, una forma specifica di digiuno intermittente, invita gli individui a consumare i pasti in una finestra temporale limitata, preferibilmente durante le ore di luce. Questa modalità ha trovato conferma anche in esperimenti su modelli animali, in cui i ricercatori hanno studiato l’impatto di diverse abitudini alimentari su topi geneticamente predisposti a sviluppare malattie simili all’Alzheimer.
![Modello cervello](https://www.ricettasprint.it/wp-content/uploads/2025/02/Morbo-Alzheimer-come-puo-essere-frenato.jpg)
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I risultati ottenuti sono stati incoraggianti: i roditori alimentati in una finestra di sei ore al giorno hanno mostrato miglioramenti significativi nella memoria e nei loro schemi di sonno rispetto a quelli che seguivano una dieta regolare. Dopo un periodo di tre mesi di digiuno intermittente, i topi hanno mostrato una riduzione delle placche amiloidi e cambiamenti favorevoli nei geni correlati all’Alzheimer.
Mangiare bene preserva sempre la salute
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La dottoressa Desplats ha messo in evidenza la potenziale capacità del digiuno di non solo influenzare il ritmo circadiano, ma anche di contribuire alla diminuzione di sostanze tossiche presenti nel cervello. Oltre ai vantaggi per la salute cerebrale, il digiuno intermittente sembra esercitare effetti positivi su altri indicatori di salute, come la pressione sanguigna e i livelli di insulina, rendendolo un’opzione interessante anche per le persone affette da diabete.
![Alimenti sani](https://www.ricettasprint.it/wp-content/uploads/2025/02/Mangiare-bene-preserva-sempre-salute.jpg)
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La popolarità di questa pratica è stata ulteriormente stimolata dall’adozione di stili di vita che includono il digiuno intermittente da parte di celebrità come Beyoncé, Hugh Jackman e Jennifer Aniston. Questi personaggi pubblici hanno contribuito a una maggiore consapevolezza e accettazione sociale riguardo a questo approccio alimentare, rendendolo sempre più parte della conversazione sulla salute e il benessere.