La notizia della morte di un noto chef stellato italiano, ha sconvolto il mondo della gastronomia nostrana ed internazionale.
Vittorio Fusari era stato ricoverato una ventina di giorni fa per un principio d’infarto: un malore lo aveva colto nella sua adorata cucina del ristorante bergamasco ‘Balzer’, costringendolo ad un prolungato ricovero.
Sembrava stesse in via di miglioramento: pare addirittura che il personale sanitario ne avesse disposto le dimissioni. Poi, improvvisamente, l’ennesimo malore che ne ha causato la fine. Lo chef si è spento ad appena sessantasei anni nel reparto di rianimazione dell’Ospedale di Chiari il giorno di Capodanno, lasciando la moglie Anna Patrizia Ucci ed un figlio quindicenne.
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Sul suo profilo Instagram, con il quale il cuoco ‘filosofo’ rendeva partecipi i suoi followers dei pensieri e della elaborazioni che ruotavano attorno alla sua gastronomia, sono apparse delle parole molto significative dopo la sua morte. “Non vi ho lasciati, avete in eredità le mie ricette che raccontano le mie idee. Copiatele e fatele vivere costruendo attraverso il cibo un mondo migliore” recita la frase simbolica, una sorta di testamento ideale lasciato alla sua brigata ed a quanti apprezzavano la sua cucina.
Allievo di Gualtiero Marchesi, aveva un motto: “un cibo di cuore e pensato“. Era questo che proponeva ai suoi ospiti: Fusari metteva davvero tutto se stesso nelle sue creazioni, che hanno conquistato l’ambito titolo Michelin. Sul feretro dello chef, un drappo dello Slow Food, associazione in cui credeva molto e per la quale si spendeva intensamente nella valorizzazione del territorio.
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Tantissimi i colleghi che hanno manifestato dolore per la perdita di una personalità così creativa. Lo chef Philippe Léveillé del noto ristorante bresciano Miramonti lo ricorda così: “Vittorio era un amico e un grande professionista. Andare da lui era sempre un piacere. Era un uomo di grande cultura e le cene finivano alle 5 del mattino: si mangiava e si parlava fino a notte fonda di vita e di filosofia”.
Non è stato l’unico ad esprimere il suo personale cordoglio: anche Iginio Massari, famoso pasticcere e giudice d’eccezione di Masterchef Italia, ha voluto spendere qualche parola in favore dell’amico scomparso. “I miei pensieri corrono ai momenti di felicità condivisa. Ciao Amico Vittorio” ha scritto Massari.
Anche Pino Cuttaia, due stelle Michelin al ristorante La Madia di Licata, non riesce a credere a quanto accaduto: “Due anni fa mi telefonò e disse “voglio prendermi un anno sabbatico per stare con mio figlio”. Fu una cosa che mi colpì molto e mi fece riflettere”. Un addio sentito e condiviso da tutto il mondo culinario che conta a colui che è stato definito ‘il cuoco gentile’, umile come pochi.
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