Natale Giunta si mette in pausa dalla cucina e diventa scrittore per la prima volta dopo anni che la sua carriera nel mondo della cucina è cominciata molti anni fa. Lo chef siciliano ha deciso rompere il silenzio e raccontare così ciò che le pagine di cronaca non molto tempo fa avevano già annunciato, ovvero la sua lotta contro la mafia.
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Sono stati anni difficili per lo chef, ma ancora oggi è certo di aver preso la giusta decisione, l’unica via percorribile quando la mafia si è presentata al suo locale: ovvero quella della legalità e denunciare subito il fatto, nonostante le ripercussioni ricevute e il terribile periodo che lo chef ha dovuto attraversare per salvaguardare sé stesso e la sua attività.
Natale Giunta, dunque, arriverà il prossimo 18 marzo in libreria con il libro autobiografico Io non ci sto – Il Coraggio di un uomo contro la mafia, scritto in collaborazione con la giornalista Angelica Amodei e la sezione della Rai che come casa editrice si occupa della pubblicazione di opere inedite. Nel suo post condiviso su Instagram, lo chef scrive il seguente annuncio: “Uscirà proprio in concomitanza con la giornata dedicata al ricordo di tutte le vittime della mafia. È il racconto della mia vita, della lotta contro un nemico terribile, che ha provato a distruggermi: la mafia”. Natale Giunta, in merito alla sua testimonianza e il periodo difficile affrontato nel suo locale annuncia: “Si, la mafia ha bussato alla mia porta, ma io non mi sono piegato. Ho vissuto sotto scorta, ho subito minacce inaudite, ho visto distruggere anni e anni di sacrifici. Ho vissuto nel terrore, ma non mi sono arreso!”.
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Natale Giunta si mette in pausa dalla cucina | La confessione dello chef
Il primo libro di Natale Giunta non è un ricettario che racconta cosa succede nella sua cucina da anni ormai, ma la testimonianza di un uomo che ha dovuto prendere una decisione difficile nel momento in cui un’organizzazione criminale della mafia ha bussato alla sua porta. Lo stesso chef, nel suo post continua raccontando in parte la sua storia narrata anche dalle cronache nazionali: “Ho denunciato, ho scelto la via della legalità e di servire lo Stato. Sono caduto e mi sono rialzato. Per la prima volta ho avuto il coraggio di tirare fuori quello che per anni non sono riuscito mai a raccontare veramente: non solo gli eventi drammatici di cui mio malgrado sono stato protagonista, ma i miei sentimenti più profondi”.
Il post scritto dallo chef conclude poi con il seguente messaggio: “Non è stato facile rivivere certe emozioni. Mi ha aiutato in questo percorso letterario Angelica Amodei e oggi sono felice di essermi raccontato davvero. Il libro lo dedico a chi ha avuto il Coraggio di rialzarsi e a chi, magari anche attraverso questa lettura, troverà la forza per rinascere. Mai rinunciare ai sogni. MAI!”.
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