Sono trascorsi pochi giorni dal ricordo di Nino Manfredi, venuto a mancare anni fa, e a parlare di lui è stato figlio Luca in modo assolutamente inedito. Il figlio dell’artista, infatti, ha parlato di cannoli siciliani e altri piatti tipici della tradizione che hanno segnato così la sua vita e quella di Nino Manfredi.
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Nino Manfredi nel corso della sua carriera ha regalato grandissimi successi in campo cinematografico e televisivo, film che sono diventati del colossal nel panorama artistico italiano e non solo dato che l’artista in diverse occasioni si è recato in America per dei progetti lavorativi… così come ha raccontato lo stesso Luca Manfredi al magazine Cook, sezione dedicata al food del Corriere della Sera.
In particolar modo, Luca Manfredi ricordando il padre ha parlato del periodo vissuto in Sicilia quando l’artista dovette lasciate l’Italia per una trasferta in America, motivo per cui lui ancora bambino venne affidato alle cure dello zio Alfio che viveva nel cuore di Taormina. L’affetto che il figlio di Nino Manfredi e al quotidiano ha dichiarato: “Un uomo simpatico, con grandi baffi scuri, che si occupò di me come nessuno aveva mai fatto prima. Al mattino uscivamo insieme in sella alla sua Vespa, facevamo colazione al bar, in piazza del comune: cannoli siciliani con ricotta fresca. Brioche col tuppo e granita. Sapori, e sensazioni, difficili da dimenticare”.
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Nino Manfredi e la passione per i cannoli siciliani | I ricordi legato ai sapori
La vita da figlio di un noto attore per Luca Manfredi non è mai stata semplice ma il ricordo della trasferta a Taormina è ciò che più ricorda con piacere, come il sapore di alcuni cibi che non aveva mai mangiato prima e che poi ha condiviso anche con il padre.
Luca Manfredi parlando di quei giorni ha poi continuato dicendo: “A mezzogiorno, o giù di lì, si scendeva al mare per un bagno veloce. Un rito che precedeva il pranzo sulla spiaggia di Mazzarò: pane e frittata, fatta con uova fresche. Ancora oggi, se chiudo gli occhi, sento riaffiorare profumo di casa”. Il ritorno a casa insieme al padre Nino Manfredi, però, contiene anche un tratto comico e ironico: “Perché, per un certo periodo, quella è stata la mia casa tanto che, quando Nino venne a riprendermi, io di andare con lui non ne volli sapere. Mi aggrappai a zio Alfio chiamandolo ‘papà’. ‘Sono io tuo padre!’, mi zittì. Fu allora che presi le mie cose e mi convinsi ad andare con lui, ben sapendo, in cuor mio, che zio Alfio in quei mesi mi aveva dato più di Nino in cinque anni”.
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