Noto integratore ritirato | Menarini richiama svariati lotti | FOTO

L’azienda farmaceutica ha riscontrato una irregolarità in un suo noto integratore ritirato con effetto immediato, di quale si tratta.

Noto integratore ritirato, su decisione intrapresa da Menarini. L’azienda farmaceutica ha reso noto di avere preso tale provvedimento dopo che erano emerse delle incongruità importanti in merito ad un proprio prodotto.

Il tutto era sorto a seguito di una analisi di laboratorio compiuta da il Salvagente, in relazione a degli integratori alimentari con riso rosso fermentato utilizzato per contrastare il colesterolo.

Evidentemente tali analisi hanno mostrato dei livelli che non soddisfano i requisiti richiesti in fatto di sicurezza sulla salute dei consumatori. Per cui Menarini ha incaricato i suoi Laboratori Guidotti di effettuare il richiamo del noto integratore ritirato in diversi lotti.

Di seguito ci sono tutte le indicazioni del caso. Ed ovviamente chi ha in casa uno o più esemplari di quanto indicato, è tenuto a non consumarli ed a  restituirli al punto vendita di riferimento.

Noto integratore ritirato, lotti e date di scadenza

I lotti del noto integratore ritirato sono i seguenti, del LevelipDuo, con anche un lotto di Levelip Triol. Per il LevelipDuo confezione di 20 compresse rivestite abbiamo il ritiro dei lotti (con anche le relative date di scadenza):

• G0D097 scad. 04/2022;
•  G0I112 scad. 09/2022;
• G1C186 scad. 03/2023;
• G1G047 scad. 07/2023;
• G1H025 scad. 08/2023;
• G1H030 scad. 08/2023;
• G1M035 scad. 11/2023;
• G1M036 scad. 11/2023;

Per il Levelip Triol 20 compresse rivestite il lotto ritirato è il G0L206 con data di scadenza 10/2022. Il motivo è da ricercare in una incongruenza di tipo analitico. Tale prodotto è acquistabile comunemente in tutte le farmacie e parafarmacie.

Per capire quando una compressa od una capsula riescono a fare il proprio dovere, devono sciogliersi in acqua entro un tempo massimo di 15 minuti se non rivestite. Altrimenti di 30 minuti se hanno un film protettivo.

Questa cosa costituisce un impedimento all’assorbimento del nostro organismo di quello che è il principio attivo di riferimento. Questo tranne nei casi in cui tale comportamento sia voluto per scopi dichiaratamente intenzionali, con alcune terapie che possono esigere un assorbimento rallentato.