Il Ministero della Salute parla della possibilità di nuove riaperture e fornisce tempi e modalità di quanto questo dovrebbe accadere.
Nuove riaperture, fino a tutto il mese di aprile non se ne parlerà. Giovedì 15 il governo ha in agenza l’approvazione del testo che ribadisce i provvedimenti di limitazione delle attività o di chiusura quando serve. Anche se si punta ad ottenere delle prime, sporadiche riprese già entro il 30 aprile.
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Qualora un territorio – che può essere tanto un centro abitato quanto una provincia od una regione – riesca a presentare dati da zona gialla (ma comunque si resterà tra zona arancione e zona rossa per tutto questo mese, n.d.r.) le autorità sia nazionali che locali potrebbero concedere qualche permesso.
Per cui sono ipotizzabili delle nuove riaperture di bar e ristoranti per ora di pranzo, con possibilità di servire al banco ed anche ai tavoli. Però un altro requisito fondamentale sarà anche il dovere essere in regola con i vaccini, oltre all’obbligo di dovere garantire la sicurezza degli avventori.
In questi giorni sono andati in scena diversi episodi di protesta da parte degli esercenti. In molti già non ce l’hanno fatta sin dalla scorsa primavera, quando fu necessario un lockdown di oltre due mesi. Tanti sono gli esercizi commerciali di tutti i tipi, dalla ristorazione all’abbigliamento ad altro, che hanno dovuto chiudere.
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Nuove riaperture, gli esercenti spingono per il si: il punto
E tanti sono i licenziamenti conseguenti. Si stima che ben 22mila aziende abbiano chiuso bottega e questo è costato il taglio di ben 243mila posti di lavoro. Ogni aiuto con provvedimenti ad hoc sembra non essere purtroppo sufficiente e le associazioni di categoria chiedono in qualche modo delle nuove riaperture.
In particolar modo si richiede di poter lavorare in orario serale in zona gialla e fino alle ore 18:00 in quella arancione, con servizi a tavola. Il problema purtroppo è che la gente ha dimostrato di non interessarsi troppo del rispetto delle regole. Una cosa che è accaduta a volte anche da parte dei ristoratori e gestori di bar stessi.
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Questa è una situazione che non ammette compromessi e che sottolinea l’importanza dei vaccini. Solo implementando la campagna vaccinale si potrà avere un risultato di parziale ripartenza, come avvenuto da inizio settimana in Gran Bretagna.
Attualmente ristoranti e bar sono chiusi sia in zona arancione che rossa, con possibilità soltanto di asporto o consegna a domicilio. L’asporto per i bar dura fino alle 18:00. Sembra che sia in corso un miglioramento di quella che è l’incidenza della pandemia, con l’indice Rt di contagio che appare in ribasso.
I possibili provvedimenti per garantire la sicurezza
Domani, venerdì 16 aprile 2021, ci sarà il consueto punto settimanale in tal senso da parte di Ministero della Salute e Comitato tecnico-scientifico. Bisogna proseguire su questa strada per garantire le nuove riaperture.
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Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, qualche giorno fa ha affermato che si lavora proprio in quest’ottica, ed anche di sera, da maggio. Possibile che vengano introdotte delle obbligatorietà come la prenotazione, l’esibire documenti di riconoscimento validi e limitazioni ai tavoli e l’obbligo di pagare esclusivamente con moneta elettronica.
Oltre alle regole ben note su obbligatorietà delle mascherine al chiuso ed all’aperto dopo averle correttamente indossate. E sul distanziamento fisico, l’utilizzo di gel igienizzanti e la sanificazione di locali ed accessori.