Il mercato dell’olio d’oliva soffre per la fortissima diminuzione della mole produttiva di quello che è un bene irrinunciabile, gravi le conseguenze.

Olio di oliva crisi totale di produzione in Spagna
Olio in un supermercato (Ricettasprint.it)

Olio d’oliva, la produzione è diminuita in maniera importante sia in Italia che in altre parti d’Europa. Purtroppo è soprattutto il cambiamento climatico ad avere influito su questa situazione che definire negativa sarebbe riduttivo. I produttori hanno confermato che l’aumento degli episodi di carattere meteorologico contraddistinti da una certa violenza oltre che dal fatto di essere inaspettati sono stati decisivi nel causare tutto questo.

La produzione dell’olio d’oliva ha quindi risentito della forte e dilagante siccità nel periodo estivo e delle grandinate e delle tempeste del tutto inattese capitate anche nel cuore dell’estate stessa. Il risultato ora è che anche il principale produttore europeo di olio d’oliva, che è la Spagna, ha dovuto mettere mano alle scorte messe da parte negli scorsi anni, per non andare incontro ad uno sconquassamento del mercato.

Olio d’oliva, esportazioni bloccate e crisi del settore

Per quanto riguarda l’Italia il calo produttivo dell’olio dell’oliva è stato altrettanto importante. Soprattutto l’Umbria e la Toscana risultano coinvolte in un restringimento dell’ambito realizzativo di quello che è uno dei più importanti beni di prima necessità in ambito di alimentazione. Ed ora proprio la Spagna ha dovuto prendere la importante decisione di fermare le esportazioni o quanto meno di limitarle.

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E non solo: sempre nel Paese iberico ora si teme più che mai il verificarsi di frutti, proprio come si fa con il caviale. Adesso più che mai l’olio d’oliva, soprattutto quando è puro extravergine, viene messo sotto chiave all’interno dei punti vendita preposti. E pensare che il prezzo al litro è aumentato a 14,5 euro. Le autorità spagnole confermano che in effetti i casi di furti di olio sono aumentati, e la cosa è legata all’opera di bande di criminali vere e proprie.

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A mali estremi, estremi rimedi

I malintenzionati sanno bene che l’olio è diventato una grossa fonte di guadagno e lo rubano per rivenderlo nei circuiti illegali. Tra l’altro sono aumentate anche le aggressioni al personale da parte dei taccheggiatori. Una delle misure prese dai commercianti è quella di aumentare le serrature da dovere aprire per arrivare all’olio. Un’altra è invece rappresentata dai nuovi formati più grossi, con bottiglie dalla capienza di 5 litri, che sono assai più difficili da trasportare.

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Ed una cosa è sicura: anche se la situazione dovesse tornare alla normalità, non sarà così per il prezzo. Perché dopo una crisi i costi che i consumatori devono affrontare rimangono sempre quelli dettati da inflazione ed anche dalla speculazione inevitabili di alcuni che gestiscono il mercato.