L’importanza di scegliere l’olio per friggere giusto. Quale comprare? Il più consigliato per qualità e prezzo.
L’olio per friggere è un ingrediente fondamentale affinché una frittura vada a buon fine. Ce ne sono di vari tipi in vendita, e messi a disposizione da tanti produttori diversi. A volte quindi la scelta di quello che può essere il prodotto migliore può risultare complicata.
Quali sono le indicazioni da seguire per fare si che, nel corso della nostra spesa settimanale, possiamo portare a casa il meglio del meglio? Scegliere un prodotto di qualità fa sempre la differenza in ciò che si prepara. Ciò vale sia per l’olio per friggere che per altro.
Ed una prima indicazione nella scelta del miglior olio per friggere arriva da due fattori importanti. Ovvero il prezzo ed il marchio. Più il prezzo è alto e più elevata sarà la qualità, e questa è una cosa ovvia. Inoltre tendenzialmente i nomi più conosciuti sono quelli capaci di fornire le migliori garanzie. In questo caso però tale indicazione non è “matematica”.
Diamo uno sguardo a quelli che sono gli articoli che più sanno essere convenienti, mostrando un rapporto qualità/prezzo il più “amichevole” possibile per le tasche di noi consumatori.
Olio per friggere, quale scegliere
C’è anche un’altra tendenza in media, che vede l’olio di semi di girasole mostrare la convenienza più marcata. I prezzi si aggirano sui due euro e mezzo a salire, in un range che comunque varia di qualche decina di centesimi per i prodotti non bio.
Invece quelli prettamente bio possono anche avere un prezzo di più di 5 euro al litro. Per quanto riguarda i primi si distinguono gli oli di semi di girasole di Coop (2,99 euro/litro), Esselunga (3,20 euro/litro) e l’olio Smart (2,49 euro/litro). Quest’ultimo è disponibile sempre da Esselunga.
Poi ci sono altri nomi consigliati come Olita, Friol, Sagra Friggi Facile e Zucchi. Ad ogni modo, una volta in cucina bisogna fare attenzione a procedere alla frittura senza che venga superato il cosiddetto punti di fumo.
Le altre tipologie di olio
Infatti in tal caso genereremo proprio del fumo che sarà manifestazione della formazione di sostanze altamente tossiche nel cibo che stiamo preparando. Più è alto il livello di punto di fumo e meno rischi avremo.
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Allo stesso tempo invece la quantità di acidi grassi polinsaturi dovrà essere il più bassa possibile. Ogni tipologia di olio presenta queste variabili in misure diverse. Il consiglio è quello di propendere per olio di semi di girasole alto oelico.
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Infatti i vari prodotti non mostrano quelli che sono i livelli di punto di fumo. Allora sono gli esperti a consigliarci la scelta giusta. Poi ci sono l’olio di oliva e l’olio di arachidi. Quest’ultimo ha un punto di fumo non altissimo, ma sostanzialmente pochi grassi polinsaturi.
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Invece per un uso a crudo il miglior condimento è rappresentato dall’olio extravergine d’oliva. Ed i cui prezzi si aggirano in media sui 4 euro al litro.