Le analisi sulle proprietà di alimenti industriali basati in origine sull’olio di semi di girasole ora modificati non sono incoraggianti.
Olio di semi di girasole, la situazione continua ad essere critica. Nel corso degli ultimi mesi le importazioni e la realizzazione in ambito industriale sono calate di molto, portando ad un aumento del prezzo e ad una reazione a catena negativa che ha coinvolto altri alimenti primari.
C’è penuria anche di grano, con costi diventati molto alti. I principali produttori mondiali di entrambi sono l’Ucraina e la Russia, impelagati nell’immotivato conflitto mosso dalla seconda nei confronti della prima. Con poco olio di semi di girasole in giro, c’è spazio alle alternative.
Che riguardano non tanto la scelta di altri prodotti alternativi all’olio di semi di girasole, come ad esempio quello di palma, quanto piuttosto quella di altri Paesi dai quali importare le materie prime necessarie per la realizzazione industriale dello stesso olio di semi di girasole.
In tal senso hanno assunto importanza l’Argentina ed alcuni Stati dell’Europa dell’Est. Ma per quanto riguarda le dimensioni di questo business, si prevede comunque un calo di almeno il 25%, per via dei nuovi raccolti. In realtà dall’Ucraina delle materie prime per la lavorazione dell’olio di semi hanno ripreso a partire, con le navi rimpiazzate in particolare dai camion.
Olio di semi di girasole
Ma ci sono costi molto pesanti da sostenere, non solo perché la domanda supera l’offerta, ma anche perché ci sono altre situazioni pesanti in aggiunta.
Come ad esempio l’aumento dei prezzi dei carburanti, che ha portato diversi autotrasportatori a manifestare ed a bloccare diverse produzioni e distribuzioni di beni di prima necessità.
Come sostituto dell’olio di semi, alcune aziende come Barilla sono passate all’olio di girasole alto oleico, che di solito si trova in prodotti dolci. E che viene ritenuto più conveniente e più salutare del famigerato olio di palma.
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Le proprietà nutrizionali mostrano una qualità inferiore rispetto a prima
Ci sono però dei timori per quanto riguarda la qualità dei prodotti. Infatti i sostituti dell’olio di semi di girasole, tra quelli già citati ed altre miscele varie che presuppongono l’impiego di burro, cacao od altro, hanno fatto segnare un calo per quanto riguarda le loro proprietà nutrizionali.
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Ci sono pure altre soluzioni, come l’olio di cocco o l’olio di colza. Così come si pongono altre problematiche, in questo caso per fortuna risolte con una deroga, per le quali è stato possibile correggere le indicazioni contenute in origine sulle confezioni.
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Questo ha anche evitato uno spreco enorme ed un impatto ambientale gigantesco per quanto riguarda la realizzazione di queste confezioni.
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