Origine degli alimenti, è un requisito molto importante che attesta la bontà dei prodotti. Essendo in Italia, è consigliato per l’appunto il made in Italy, spesse volte biologico ed a chilometro zero. Una cosa importante per sostenere anche l’economia locale.
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C’è da dire che comunque anche le importazioni dall’estero sono ingenti, specialmente per quanto riguarda alimenti come il pesce, grano per la pasta, frutta e verdura. Ma altrettanto ingenti sono anche le esportazioni.
C’è una legge che norma la provenienza del cibo, ma ci sono differenze a seconda della tipologia dello stesso. Ad esempio per quanto concerne il latte e derivati, deve essere riportato con chiarezza il nome del Paese dove lo stesso latte è stato munto e quello dove sono avvenute la trasformazione e/o il confezionamento.
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Riguardo alle uova, la maggior parte riporta delle indicazioni stampate sul guscio. Ognuna inizia con una cifra indicante il tipo di allevamento
Seguono la sigla del Paese d’origine (IT per Italia) ed un codice dal quale si ricava il comune dell’allevamento, con ancora la provincia di ubicazione ed un codice d’identificazione dell’azienda o dell’allevamento stesso.
Olio: vanno riportati Paesi di origine e di produzione, cosa che può succedere anche nello stesso Stato. Ad esempio “Olio italiano 100%”, altrimenti c’è una indicazione su un Paese della UE o meno.
La carne bovina deve riportare Paese di nascita, di allevamento e di macellazione, cosa che può coincidere anche con una stessa area geografica. Lo stesso vale per quella suina processata quali salsicce, salami e simili. Per la carne di capra, di ovini e di volatili, va riportata la nazione di soli allevamento e macellazione.
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Sul pesce, le indicazioni sull’origine degli alimenti devono comprendere le zone di cattura (mare od oceano con indicazioni geografiche precise) o di allevamento. Cosa che non è necessaria per presce processato come bastoncini e simili.
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Riguardo a frutta e la verdura servono le indicazioni sull’origine, in qualsiasi caso, quando intera. Invece se a pezzi o lavorata non servono obblighi particolari.
Pomodoro: il lavorato con oltre il 50% dello stesso – quindi conserve, pelati, concentrati – devono riportare il luogo d’origine della materia prima.
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Per il grano o la semola, le confezioni di pasta devono indicare il luogo di origine degli stessi. Sono poi riportate le diciture “100% italiano” oppure “origine UE” o “Origine extra UE”, a seconda delle situazioni.
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