Avete realizzato un secondo sfizioso di verdura ripiena. E adesso, quale vino abbinare per avere un matrimonio d’amore perfetto? Sicuramente un Orvieto classico superiore. Ecco la spiegazione del sommelier Andrea Amadei (Federazione Italiana Sommelier)
L’Orvieto classico superiore è un ottimo e pregiato vino come ha illustrato il sommelier Amadei (FIS) durante la puntata della famosa trasmissione televisiva di cucina “È sempre Mezzogiorno” andata in onda su Rai Uno oggi 13 gennaio 2022.
Questo è un vino molto profumato e dal colore veramente invitante con un passato ricco di storia. Provatelo perché è davvero buono!
Orvieto classico superiore ecco le sue caratteristiche
L’Orvieto classico superiore è il vino che il sommelier Amadei (FIS) suggerisce di abbinare al secondo di “Involtini di verza realizzati con speck e pollo” dalla chef Barbara De Nigris, sempre durante la solita puntata della su citata puntata della trasmissione televisiva di cucina “È sempre Mezzogiorno”.
Questo vino nasce intoro ad Orvieto, a cavallo tra Umbria e Lazio ma “questo in particolare- spiega l sommelier Amadei- si fa a Baschi”. È un vino che ” ame -rivela il sommelier Amadei- piace veramente tanto perché, anche se oggi non siamo abituati a pensare all’Orvieto come un vino pregiatissimo, ci sono però delle espressioni davvero interessanti di una qualità altissima”.
Una volta nella storia l’Orvieto era il vino bianco più pregiato d’Italia tanto che i Papi andavano a passare l’estate al fresco ad Orvieto e si innamoravano di questo vino.
La Fontana dell’Acqua Paola, anche nota come fontanone del Gianicolo, è un monumento collocato sul monte Gianicolo (Roma). È stata costruita nel 1600 e le tasse vennero alzate parecchio da l Papa dell’epoca per costruirla per rispondere all’esigenza di avere dell’acqaua buona. Un volta realizzata, l’acqua che usciva non era un granché. Per sbeffeggiare un poco il potere dell’epoca, alla statua parlante del Pasquino, che è proprio collocata dietro piazza Navona (Roma), qualcuno lascio un biglietto in mano alla statua con su scritto: “se al posto dell’acqua con quello che la avevano pagata, forse era meglio se usciva vino d’Orvieto”: Questo per ribadire quanto un tempo questo vino fosse ritenuto pregiato.
Luca Signorelli e il Pinturicchio (all’anagrafe Bernardino di Betto Betti), quando sono andati ad affrescare il Duomo di Orvieto, si sono fatti pagare per metà proprio con il vino d’Orviero. La versione moderna ricrea un pò il gusto dell’epoca.
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Realizzato in: Orvieto
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Orvieto classico superiore, procedimento
È un vino leggermente amabile, abboccato. Questo sapore del passato è stato ricreato in questo modo: un 5% delle uve che contiene -spiega il sommelier Amadei- è attaccata dalla botritis ovvero la muffa nobile. La stessa con cui si fa il Soterno che è il vino dolce più famoso del mondo. Questa muffa risucchia l’acqua dall’interno e concentra gli zuccheri e gli aromi”.
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Questi profumi di zafferano, di spezie, di cedro e di papaia si sposano perfettamente con l’affumicato dello speck e soprattutto con la senape che è un pò piccante e ha bisogno di morbidezza. Il resto è uva grechetto che è l’uva bianca di questo luogo che è veramente una star.
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