C’è da fare ancora una volta i conti con degli articoli alimentari inficiati dalla presenza di ossido di etilene, dopo altri recenti sequestri.
La problematica riguardo la presenza di ossido di etilene in alcuni semi di sesamo continua a creare grossi grattacapi. Il Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi ha emanato un nuovo comunicato nel quale dispone il richiamo di un altro prodotto dagli scaffali di supermercati e di negozi alimentari.
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Pure in questo caso il motivo è da ricondurre alla presenza per l’appunto di ossido di etilene, una sostanza non autorizzata, in semi di sesamo utilizzati in miscele di semi biologici. Anche l’Italia è interessata da questa problematica che riguarda la sicurezza alimentare dei consumatori. In questo caso, i semi di sesamo sono prodotti in India ed anche nel nostro Paese e vengono distribuiti in diversi stati europei. Nello specifico: Austria, Francia, Olanda e Spagna, oltre che sul nostro territorio nazionale.
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Ossido di etilene, ancora un richiamo alimentare dal RASFF
La misura di ossido di etilene (che è da inquadrare come un residuo di pesticidi) è pari a 0,21 mg/kg. Una misura che supera il limite massimo di 0,5 mg/kg. Limite standard fissato per legge. Il consumo di cibo contaminato da pesticidi può portare al sorgere di problematiche anche importanti per le persone. Il RASFF per fortuna monitora tutte le spedizioni commerciali in ambito internazionale. Con tracciamenti e controlli costanti che avvengono sul territorio dei Paesi che fanno parte dell’Unione Europea.
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