Un nome molto famoso e di primo piano del settore ha un costo di pochissimo. Di quale si tratta, c’è già la fila.

Panettoni esposti in vendita
Panettone, quanto mi costi? Grossa sorpresa con una marca proposta a meno di 3 euro (ricettasprint.it)

Panettoni di ogni tipo e dalle farciture più disparate, già da metà ottobre ce ne sono per tutti i gusti. Il mercato dei dolci tipici si fa sempre più competitivo, e quest’anno sembra essere iniziata una vera e propria “guerra dei prezzi” sul panettone. Gli ipermercati, come Coop Lombardia, hanno lanciato campagne pubblicitarie aggressive, offrendo il panettone Balocco a soli 2,79 euro.

Un prezzo sorprendente, considerando che la confezione pesa 750 g. Questo costo è comparabile a quello di altri prodotti come due litri di latte fresco di alta qualità o un chilo di biscotti per la colazione, suscitando interrogativi non solo tra i consumatori, ma anche tra gli esperti del settore.

La domanda che sorge spontanea è: come è possibile vendere un panettone di marca a un prezzo così basso? Un dolce industriale di questo tipo, di norma, viene acquistato dai supermercati a un prezzo di almeno 4 euro, e il prezzo al pubblico dovrebbe aggirarsi tra gli 8 e i 9 euro.

Anche se nelle catene di distribuzione si trovano offerte che fissano il prezzo tra i 5 e i 6 euro, l’offerta di Coop Lombardia sembra andare contro ogni logica commerciale. Infatti, si stima che la catena possa subire perdite che vanno da 0,50 a 1 euro per ogni panettone venduto.

Quanto costa un panettone in media?

Panettone aperto
Quanto costa un panettone in media? (ricettasprint.it)

Vendere in perdita è un fenomeno raro nella grande distribuzione, dove ogni vendita è attentamente pianificata. Anche nei casi di vendite sottocosto, le catene di supermercati di solito stipulano contratti con i produttori che garantiscono una certa redditività, anche se il prezzo finale al consumatore appare stracciato.

Questo significa che, sebbene il cliente possa pensare di fare un affare, dietro le quinte la situazione economica è molto più complessa. La strategia di vendere panettoni a prezzi stracciati può sembrare un regalo, ma in realtà è parte di una tattica di marketing ben studiata: attirare i clienti con prezzi bassi su un prodotto simbolico e poi incoraggiarli a riempire il carrello con altri articoli a prezzo pieno.

Acquistare un panettone Balocco a 2,79 euro è senza dubbio un affare, ma non è l’unica opzione. Anche altri marchi come Maina, Melegatti e Bauli offrono prodotti di alta qualità a prezzi che variano tra i 5 e i 6 euro al chilo. Questi panettoni, pur non essendo venduti a prezzi stracciati, rispettano standard di produzione certi e garantiscono una qualità migliore rispetto a molti altri dolci natalizi.

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Le marche private dei supermercati, come quelle di Coop, Esselunga, Conad e Lidl, offrono panettoni a un euro in meno, ma sono spesso prodotti da aziende leader del settore. Questo significa che i consumatori hanno accesso a dolci di alta qualità anche a prezzi più contenuti.

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La grande distribuzione sta, quindi, facendo un “regalo” ai propri clienti con i panettoni a prezzi stracciati. Ma è fondamentale ricordare che questa strategia di marketing è pensata per stimolare la vendita di altri prodotti.

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Chi acquista un panettone a un prezzo così basso tende a riempire il carrello con altri articoli, spesso a prezzo pieno. Questo fenomeno è noto nel marketing come “loss leader”, dove un prodotto viene venduto in perdita per attrarre clienti e aumentare le vendite di altri articoli.