A Pasqua 2021 la tradizione vuole approdare sulle nostre tavole uno di questi tre piatti di carne. In cosa differiscono.
Pasqua 2021, sulle tavole di tanti di noi finiranno abbacchio, agnello o capretto. La tradizione vuole che questo sia un must a tavola in molte ragioni italiane. Quali sono le differenze fra i tre? L’abbacchio è prettamente originario del Lazio come vocabolo, e sta ad indicare l’agnello macellato ad un mese di vita.
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Il termine deriva da ‘baculus’, di retaggio antico dal momento che è una parola di derivazione latina. Vuol dire ‘bastone’, lo stesso che veniva usato per ammazzare l’animale. L’agnello, e questo lo sanno tutti, è il ‘cucciolo’ della pecora, con la macellazione che avviene fra i 4 ed i 10 mesi di vita. La carne in questo caso ha un sapore assai avvertibile, una colorazione scura e con molto grasso. Molta differenza la fa anche la quantità di erba brucata, che può dare o meno un retrogusto di ‘selvatico’.
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Pasqua 2021, le differenze tra agnello e capretto nel dettaglio
Prima dei 4 mesi l’agnello è detto ‘da latte’, perché non bruca ancora e ha assunto soltanto il latte della mamma. Colorazione e sapore sono molto diversi, con delle sfumature evidenti in rosa ed un gusto più tenero. Poi c’è il capretto, macellato entro i primi 2 mesi di vita.
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Esso è il piccolo della capra e ha carni di colore bianco ed un sapore intenso. Per distinguere agnello e capretto, se anche a Pasqua 2021 ne mangeremo e ci accingiamo ad andare al supermercato, possiamo fare riferimento a queste indicazioni.
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Agnello
- testa tonda
- collo sporgente
- carne più grassa
Capretto
- testa di forma più allungata.
- collo dritto ed anche più corto.
- carne più magra
