Presta molta attenzione alla pasta dopo averla cotta. Se desideri conservarla in modo che duri mesi, c’è un trucco dello chef che non puoi assolutamente perderti.
Nel corso degli anni, molti chef si sono impegnati in campagne di informazione relative alla conservazione degli alimenti, cercando di far capire a tutti l’importanza del cibo nelle nostre case e come poterlo riutilizzare in altri piatti, evitando così che finisca nella pattumiera.
Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo riguarda proprio la “fine” che solitamente fa la pasta dopo essere stata cotta. Uno degli errori più comuni, infatti, è gettare la pasta cotta pensando che sia ormai troppo vecchia e quindi non più mangiabile.
Per questo motivo, è giunto il momento di fare alcune precisazioni sulla pasta cotta, per evitare di sprecare un buon alimento.
Come possiamo conservare la pasta cotta?
Esistono diversi metodi per conservare la pasta cotta, a seconda di quanto tempo intendiamo aspettare prima di mangiarla. Innanzitutto, la pasta cotta si conserva perfettamente per circa 48 ore, a condizione che, una volta raffreddata, venga riposta in frigorifero all’interno di un contenitore con chiusura ermetica.
Se non intendiamo consumarla nel breve periodo, possiamo conservarla direttamente in freezer, sempre in un contenitore con chiusura ermetica, scegliendo con attenzione la quantità da conservare per avere porzioni pronte all’uso.
Quanto tempo possiamo conservare la pasta cotta?
Se conservata in freezer, la pasta può rimanere lì fino a tre mesi, purché venga scongelata correttamente. È importante fare attenzione a non contaminare la pasta con batteri o germi durante il processo di scongelamento. Per garantire che la pasta sia sicura da mangiare e buona come appena cotta, dobbiamo seguire il corretto processo di scongelamento.
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A questo punto, possiamo utilizzare il forno a microonde per far evaporare l’umidità in eccesso dalla pasta congelata, riportandola così al suo stato naturale. Infine, cuciniamola ancora un po’ in padella a fuoco alto e serviamola in tavola, pronta per essere gustata.
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