In che modo andrebbe sempre cucinata la pasta. Ci sono degli sbagli che in diversi tra noi sono soliti commettere senza rendersene conto.
Pasta, gli errori più comuni che in tanti commettono. Quando abbiamo intenzione di cucinare penne, tortellini, ravioli, spaghetti, linguine o altro, può capitare però di incappare in degli sbagli che finiscono con il pregiudicare il buon esito del nostro piatto.
Ed uno di questi sta nel generalizzare sulla qualità della pasta. Non è vero: ci sono marche di ottima qualità e marche di qualità inferiore. Ed ancora, alcuni tipi di pasta si sposano meglio nella preparazione di un determinato piatto.
A volte serve quella lunga (per i sughi), a volte quella corta (per il ragù), altre volte quella liscia o quella rigata (che tira a sé i condimenti). Ed è vero che l’acqua va proporzionata alla quantità di quanto andremo a cucinare; 100 grammi stanno bene con un litro di acqua, per esempio.
Attenzione poi a non fermare la cottura passandola sotto all’acqua fredda. Meglio ricoprirla con un filo di olio extravergine d’oliva invece, così non si attaccherà.
Pasta, cuciniamola così
Sempre in 100 grammi di primo, insaporite con massimo 7 grammi di sale, aumentando tale dose in maniera proporzionale.
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Non sforate con i tempi di cottura e saltatela direttamente con il condimento. Unite quindi l’acqua di cottura dopo avere fatto mantecare per alcuni secondi.
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La cottura senza coperchio andrebbe fatta prima di raggiungere il livello di ebollizione. Quando poi butterete la pasta non è richiesto. Inoltre, anche certi tipi di pentole si prestano meglio alla preparazione. Per esempio gli spaghetti e gli altri tipi lunghi richiedono una pentola dai bordi alti.
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Terminate la cottura scolando il tutto al dente e facendo saltare con il condimento, come detto. Dopo la cottura ci vorrà almeno un altro istante sul fuoco medio. Con questi suggerimenti potremo portare in tavola una pasta davvero eccezionale.
La consistenza ed il sapore saranno quelle ideali e che ricerchiamo sempre in un buon piatto. Tutto ciò a prescindere da se avremo a che fare con un primo al ragù, prettamente di pesce o di altro.
