Ci hanno sempre detto che la pasta non andrebbe mangiata di sera, ma uno studio apposito afferma che invece, se non si esagera, fa più che bene.
Quella di non mangiare la pasta di sera è una abitudine ritenuta salutare ma che in realtà non poggia le sue fondamenta su nulla. Non più almeno, stando a quanto riportato da uno studio condotto da ricercatori statunitensi del ‘Brigham and Women Hospital’ di Boston. Studio tra l’altro pubblicato anche sulla rivista specializzata di settore ‘The Lancet Health’, e che dimostrerebbe come un buon piatto di pasta a cena aiuterebbe addirittura a conciliare il sonno. Questo grazie agli ingredienti in essa contenuti, senza contare gli effetti benefici che una cosa così buona da addentare riesce sempre ad avere sull’umore. Per quanto riguarda la sostanza che più di tutte riesce ad esserci di aiuto, si tratta del triptofano, un tipo di amminoacido capace di regolare il sonno e l’umore. Con esso agiscono anche le vitamine del gruppo B, deputate al rilassamento muscolare.
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La pasta non fa ingrassare poi se mangiata di sera. Naturalmente in questo influiscono condimento e soprattutto quantità. Mettere sotto ai denti un piatto leggero è il top, e come sempre bisogna non esagerare. Gli esperti fanno anche sapere che mangiare pasta favorisce la sintesi dell’insulina, riducendo la presenza di zucchero. Poi se siete degli sportivi e fate attività al tardi pomeriggio, mangiando con questo menu di sera riuscirete a compensare alla perdita di carboidrati e di glicogeno persi nel movimento. E rilasserete le fibre nel corpo, garantendovi un sonno migliore. Una cosa consigliata soprattutto alle donne in sindrome premestruale.
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Per arginare i ben noti sbalzi d’umore dovuti agli influssi ‘nefasti’ di dopamina e seratonina, quella di mangiare un bello spaghetto o qualche penna rigata quando spunta la luna può essere un ottimo palliativo. Ricordatevi soltanto di masticare piano e di deglutire una volta sminuzzato bene tutto. La pasta ‘lunga’ (spaghetti e simili) aiuta a dare una maggiore sensazione di sazietà. Non andate oltre agli 80 g e cuocete al dente, condendo con olio a crudo, più leggero e nutriente. E scegliete la varietà integrale, ricca di fibre ed altrettanto saporita.
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