La situazione del Bistrot Cannavacciuolo a Novara è complessa ed ora il primo cittadino della città piemontese fa luce su cosa sta succedendo.
Il Bistrot Cannavacciuolo a Novara e che da tempo sorge nella centralissima piazza Martini è chiuso ormai dallo scorso 1° gennaio. Chi aveva ipotizzato che dietro a questa scelta ci fosse una normale pausa invernale si è dovuto presto ricredere.
Anche una volta passate le festività di Natale, le serrande del Bistrot Cannavacciuolo sono rimaste abbassate. E da qualche settimana la cosa ha cominciato a fare rumore. Sono state fatte diverse ipotesi a riguardo ma non si ha ancora alcuna conferma in merito.
C’è chi aveva parlato di lavori di ristrutturazione, chi della volontà da parte di chef Cannavacciuolo e di sua moglie Cinzia Primatesta di volere cedere il locale e chi di altro ancora. E nel frattempo è avvenuto anche dell’altro.
Il Bistrot Cannavacciuolo di Novara ha visto l’addio del quotatissimo chef Vincenzo Manticone, proprio ad inizio 2024. La situazione appare poco chiara e ha visto diversi soggetti intervenire allo scopo di ottenere delle spiegazioni.
Bistrot Cannavacciuolo a Novara, qual è la situazione
In primis la Fondazione Teatro Coccia, che detiene la proprietà dei locali dove il Bistrot Cannavacciuolo di Novara sorge. E poi anche il sindaco della città piemontese, Alessandro Canelli, il quale si è messo direttamente in contatto con il noto chef campano.
Il giudice di Mastechef Italia e cuoco stellato rinomatissimo ha spiegato a Canelli come stanno le cose. Ed il primo cittadino novarese, intervistato dal quotidiano “La Stampa”, ha svelato che in effetti “sono in corso delle valutazioni di tipo economico, che richiedono ancora del tempo”.
Ci sono delle trattative in corso “con un soggetto riconosciuto”, afferma il sindaco, il quale lascia intuire anche che nel frattempo l’attività dovrebbe andare verso un ridimensionamento.
Il bar-ristorante dovrebbe smettere di essere tale, per somigliare di più ai punti ristoro propriamente da street food che Cannavacciuolo e la moglie gestiscono con il nome di “Antonino il Banco di Cannavacciuolo” a Vicolungo e ad Orta San Giulio, sempre in Piemonte.
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C’è da dire che il Bistrot Cannavacciuolo si estende su di una superficie molto ampia. E che tutte le vicissitudini capitate durante gli ultimi quattro anni hanno causato delle problematiche non di poco conto.
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Prima la pandemia e poi la crisi energetica e l’inflazione hanno provocato una sofferenza dal punto di vista economico che evidentemente ora non vale la pena cercare di sovvertire.
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Quel che conta, per il sindaco, è che il personale lì impiegato possa essere ricollocato al più presto, e che Novara non perda quella che comunque rappresentava una attrattiva di prestigio.